Influenza e quarte dosi: crescono i vaccinati

Nelle 40 farmacie provinciali disponibili per le somministrazioni. Resta sempre la raccomandazione della prenotazione

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di Franco Veroli

"C’è una risposta molto significativa. Sono tante le persone che vengono per la vaccinazione antinfluenzale, ma anche per la quarta dose contro il Covid". Così Ida Kaczmarek, presidente di Federfarma Macerata, sottolinea il cambio di passo delle farmacie, il cui ruolo si è accentuato nella lotta contro la pandemia. A fine settembre, nelle Marche, tra prime, seconde e terze dosi, nelle farmacie che hanno aderito (poco meno di 200), sono state inoculate oltre 100mila dosi contro il Covid, a cui si devono aggiungere le quarte (la campagna è ancora in corso). E ora sono le stesse in cui viene somministrato anche il vaccino antinfluenzale (come già avvenuto nella passata stagione), per cercare di incrementare le somministrazioni, tenuto conto anche del fatto che la rete di monitoraggio nazionale – Influnet - nelle ultime settimane ha registrato un livello di incidenza delle sindromi simil influenzali del 4.8 casi per mille abitanti, in costante crescita. "In provincia le farmacie interessate sono una quarantina. Anche in questo frangente, come farmacie di comunità – sottolinea Kaczmarek - svolgiamo il ruolo professionale in forma nuova, una esperienza positiva per dare risposte concrete alla popolazione, specie nelle località distanti dalle strutture ospedaliere o quelle in cui il medico di base è presente solo alcuni giorni a settimana". Naturalmente tutto viene fatto con rigore e la massima attenzione per garantire una somministrazione in assoluta sicurezza. "Per somministrare il vaccino antinfluenzale – spiega la presidente di Federfarma Macerata – bisogna seguire uno specifico corso di formazione. Chi ha frequentato quello per i vaccini anticovid non è tenuto, visto che basta la preparazione già acquisita. Gli altri, invece, sono obbligati a farlo". Naturalmente, per ricevere la dose di vaccino bisogna prenotarsi, e lo si può fare sia per l’influenza che per la quarta dose, anche se la Kaczmarec, ritiene più prudente somministrare l’uno separatamente dall’altro. "Diciamo ad una distanza di un paio di settimane. Una prudenza legata soprattutto al rischio di una possibile reazione avversa che, qualora si verificasse, sarebbe poi difficile capire a quale dei due vaccini attribuirla". Le farmacie stanno cambiando volto, visto che oggi offrono una gamma di servizi ben più ampia rispetto ad un tempo. "Certamente le vaccinazioni e i tamponi, ma anche Holter cardiaco, elettrocardiogramma, prenotazioni di prestazioni sanitarie, tante per citare quelli più noti. Insomma, le farmacie sono sempre più autentici presidi di sanità sul territorio", conclude Kaczmarek.