Influenza e virus sinciziale "Letti pieni in Pediatria"

La primaria Fornaro: abbiamo ricoverato diversi bambini con meno di un anno "Il venir meno delle restrizioni Covid ha facilitato la diffusione di altre patologie"

Influenza e virus sinciziale  "Letti pieni in Pediatria"

Influenza e virus sinciziale "Letti pieni in Pediatria"

Tra influenza, virus respiratorio sinciziale e Covid-19, in questi giorni sono davvero tanti i bambini che accedono all’ospedale di Macerata, accompagnati da genitori preoccupati. "Eh sì, possiamo dire che siamo davvero molto impegnati", afferma Martina Fornaro, direttrice dell’unità operativa di Pediatria, che fa letteralmente la spola tra il pronto soccorso e il reparto. Un reparto da diverso tempo pieno, con tutti i posti letto disponibili occupati. Nella maggior parte dei casi non ci sono problemi, visto che la patologia si autorisolve senza particolari difficoltà, anche quando i bambini arrivano in pronto soccorso con la febbre alta, sintomo che tanto spaventa i genitori. E, infatti, una volta visitati a accertate con cura le loro condizioni, vengono subito dimessi e rimandati a casa.

Questo vale, soprattutto, per l’influenza in soggetti che non abbiano comorbilità. Ma non sempre le cose vanno così. "Abbiamo dovuto ricoverare diversi bambini – spiega la direttrice Fornaro –, la maggior parte dei quali ha meno di un anno di età, in particolare a causa delle difficoltà provocate dal virus sinciziale che, analogamente a quello dell’influenza, quest’anno è arrivato in anticipo e colpisce più soggetti, probabilmente a causa del fatto che sono venute meno le limitazioni imposte dal Covid che negli ultimi due anni hanno frenato anche la diffusione di altri virus".

Il virus respiratorio sinciziale (VRS), infatti, non è una novità di quest’anno. È una causa molto comune di infezione dell’apparato respiratorio, in particolare proprio nei bambini, tanto che quasi tutti contraggono l’infezione nei primi quattro anni di vita e molti già nel primo anno. I periodi di maggiore presenza e diffusione sono i mesi invernali e l’inizio della primavera. "Il fatto è che nei bambini colpiti dal virus sinciziale – spiega la Fornaro – si può sviluppare la bronchiolite, un’infezione che colpisce l’apparato respiratorio inferiore che può causare talune difficoltà, specie se ci sono anche altre patologie". Anche nel caso della bronchiolite non sempre serve il ricovero, visto che la maggior parte dei bambini riesce ad affrontarla a casa e guarisce nel giro di un paio di giorni. "Talvolta, però, il ricovero è necessario, con un tempo di degenza variabile, diciamo mediamente due giorni, nei casi più complessi anche quattro o cinque giorni", evidenzia la Fornaro.

I bambini hanno soprattutto bisogno di supporto sotto forma di liquidi e, qualche volta, di ossigeno. Infine, anche se sembra sparito, perché se ne parla di meno, c’è anche il Covid. "Proprio oggi – sottolinea la Fornaro – ho visitato e assistito un bambino di cinquesei anni positivo al Covid". In ogni caso la direttrice della Pediatria rassicura, poiché – Covid a parte – si ha a che fare con virus di stagione (anche se arrivati prima del previsto) rispetto ai quali sono stati sviluppati specifici trattamenti e messe a punto terapie adeguate.

Franco Veroli

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