CHIARA MARINELLI
Cronaca

Infortunio, operaio perde il braccio. Sotto processo il datore di lavoro

San Severino, disposta l’imputazione coatta per l’imprenditore. Il dipendente è rimasto anche disoccupato

L’avvocato Paolo Giustozzi, per l’operaio, ha fatto opposizione alla richiesta di archiviazione e il giudice l’ha accolta

L’avvocato Paolo Giustozzi, per l’operaio, ha fatto opposizione alla richiesta di archiviazione e il giudice l’ha accolta

Infortunio sul lavoro in uno scatolificio: un operaio di 52 anni perde il braccio, che era finito schiacciato da un pressa mentre era al lavoro, proprio nel giorno del suo compleanno. Sotto accusa il datore di lavoro, Gualtiero Taborro, 69 anni, residente a San Severino, indagato per lesioni colpose. La procura aveva chiesto l’archiviazione ma ieri, in tribunale a Macerata, l’avvocato Paolo Giustozzi che assiste l’operaio, padre di tre figli e rimasto senza lavoro, ha fatto opposizione alla hiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero. E il giudice Daniela Bellesi ha accolto la richiesta disponendo l’imputazione coatta: dovrà, dunque, essere formulato il capo di imputazione.

L’infortunio sul lavoro era avvenuto nel pomeriggio del 31 luglio scorso, l’allarme era scattato intorno alle 15 in uno scatolificio che si occupa di imballaggi. Secondo quanto era stato ricostruito, l’operaio, un 52enne che vive a San Severino, stava lavorando su un macchinario quando il braccio gli è rimasto schiacciato. Subito erano stati allertati i soccorsi e sul posto erano arrivati immediatamente, a sirene spiegate, i mezzi dell’emergenza sanitaria del 118. Le condizioni dell’operaio erano apparse fin da subito critiche ed era stato richiesto anche l’intervento dell’eliambulanza. L’operaio era stato caricato a bordo dell’elisoccorso e trasferito d’urgenza all’ospedale regionale di Torrette, ad Ancona, dove era stato sottoposto a tre interventi. Alla fine, era stato necessario amputare l’avambraccio.

"Sono stati dieci mesi di sofferenza" ha racconatato ieri l’operaio, rimasto nel frattempo senza lavoro.

Il titolare della ditta, che respinge le accuse, è difeso dagli avvocati Valentina Romagnoli e Andrea Netti: "L’azienda presta da sempre la massima attenzione per la salute e la sicurezza dei lavoratori, investendo in tecnologie molto avanzate, come avvenuto anche in questo caso – ha detto l’avvocato Romagnoli –, e sulla formazione dei propri dipendenti. Riteniamo, dunque, che la società sia nelle condizioni di poter chiarire come si sia sempre operato nel massimo rispetto delle norme poste a tutela della sicurezza dei lavoratori". La vicenda ora dovrà essere esaminata in tribunale, con il processo.

Chiara Marinelli