Iniziativa della Pantana: "Un aiuto agli uomini vittime di violenza e di discriminazione"

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"Anche gli uomini sono al centro di discriminazioni e di questa realtà ne vorremmo parlare al comitato di parità". È quanto ha detto Deborah Pantana, consigliera di parità in Provincia, in un incontro arricchito dagli interventi della psicologa Antonella Bonaiuti, psicoterapeuta e specialista in criminologia, da Mirko Salvatori, consigliere comunale di Pollenza, e dal giornalista Michele Cesari. "La matrice violenza – ha spiegato Bonaiuti – è unica e accomuna tutti, non ha nulla a che fare con il sesso ma con la persona. Diventa impensabile dividere le vittime in serie A e B, ma occorre considerarle tutte senza nessuna distinzione". Partendo da questo dato, Bonaiuti ha promosso il Centro antiviolenza oltre il genere quando è stata assessore comunale a San Benedetto. "C’è da contrastare una mentalità – spiega – che induce a pensare in modo unidirezionale e rifacendosi a un background culturale, a volte anche errato, quindi occorre abbracciare in questo senso anche le discriminazioni vissute dall’uomo. Gli episodi di violenza sono frutto di divergenze e a quel punto prende il sopravvento il pensiero dicotomico avendo ragione chi è in una posizione di forza dettata dalla forza fisica, dal ruolo in campo lavorativo, dalla legge". Salvatori ha raccontato delle conseguenze delle separazioni con molti uomini ridotti a vivere in condizioni pietose. "Mi ha colpito – ha detto - un articolo in cui i divorziati venivano indicati come i nuovi poveri". Magari i numeri non evidenziano il fenomeno di uomini vittime di discriminazioni. "C’è da mettere in conto – aggiunge Salvatori – che molti si vergognano e che occorre anche promuovere come si fa correttamente una denuncia". Ed ecco allora la necessità di promuovere corsi di recupero per persone maltrattanti a cui possono partecipare tutti. C’è un punto su cui indirizzare gli sforzi. "Come portatore di disabilità – ha detto Cesari – rilevo che a volte chi è in queste condizioni tende a nascondersi, e invece c’è da mettere i riflettori su ciò che ognuno può dare e offrire, a prescindere dalle condizioni fisiche".