"Inno al bello con la trilogia di Verdi"

Al Politeama recital di Cesare Bocci con il tenore Luciani, il soprano Torresi, il baritono Pistolesi e la pianista Orienti

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di Lucia Gentili

"Porteremo sul palco storie che ancora ci emozionano, eterne". Così Cesare Bocci, nelle vesti di narratore, guiderà il pubblico in un viaggio, un recital teatrale e musicale raccontando le trame delle opere della trilogia popolare di Giuseppe Verdi: Il Rigoletto, Il Trovatore e La Traviata. Domani alle 18, al Politeama di Tolentino, c’è "Viva Verdi", con la partecipazione del tenore Massimiliano Luciani, del soprano Emanuela Torresi e del baritono Andrea Pistolesi, accompagnati dalla pianista Giuditta Orienti. La narrazione, intervallata dall’esecuzione delle arie più famose, insieme a notizie, curiosità e note critiche, unirà il piacere di una serata teatrale alla divulgazione popolare dell’opera lirica. Biglietti al botteghino di corso Garibaldi da tre ore prima dello spettacolo; online su www.liveticket.itpoliteamatolentino. Info 0733.968043, www.politeama.org.

Bocci, perché Verdi è sempre attuale?

"Perché le sue storie appassionano: amori, gelosie, drammi familiari, invidie, delusioni, i sentimenti, fanno parte della vita di tutti. Sempre. Si tratta di uno spettacolo divulgativo: non pretendiamo di portare l’Opera sul palco, ma la sua narrazione. E’ un peccato che solo una parte di pubblico vada all’Opera, genere che in realtà era nato per il popolo. Non a caso abbiamo scelto la trilogia popolare di Verdi, dove i protagonisti non sono grandi personaggi, principi o cavalieri, ma persone comuni. Il Rigoletto è un uomo del popolo, un pagliaccio, un buffone di corte che deve far vivere il proprio padrone. Nel Trovatore colei che muove tutto è una zingara che per gelosia commette un crimine; la Traviata è una cortigiana, una sorta di escort d’altri tempi, una ragazza semplice innamorata dell’amore che allo stesso tempo ha una paura folle di innamorarsi. Io racconterò le trame e, nei momenti più emozionanti, i tre cantanti eseguiranno le arie più celebri".

Lei spazia da teatro a cinema e tv. Conduce un programma documentaristico ed è testimonial di Sarnano. Ora più che mai c’è bisogno di bellezza?

"In realtà c’è sempre bisogno di guardare il bello che c’è intorno. Per non vedere nero. Ora, il grande dolore della violenza umana su altri umani ci fa dimenticare quanto bello abbiamo intorno. L’Italia è piena di bellezze, in ogni provincia c’è sempre qualcosa di straordinario. Ad esempio da piccolo, quando stavo a Camporotondo, andavo spesso a Sarnano a sciare, a prendere il fresco o un gelato. Ma solo poco tempo fa ho scoperto le cascate".

Progetti in cantiere?

"In autunno andrà in onda la terza serie di ’Imma Tataranni’ e altre fiction sono previste per fine anno. Prossimamente ci sarà anche una puntata de ’Viaggio nella grande bellezza’ dedicata a Israele".