CHIARA MARINELLI
Cronaca

Interdittive anti-mafia e sanzioni. Guardia alta sui cantieri post sisma

In prefettura un focus sui controlli in atto sui lavori del cratere da parte delle forze dell’ordine "L’obiettivo è evitare le infiltrazioni della criminalità. Tre aziende bloccate, ma quelle locali sono sane".

Da sinistra D’Amico, Ruocco, Fusiello, Patruno e Mazzacuva (foto Calavita)

Da sinistra D’Amico, Ruocco, Fusiello, Patruno e Mazzacuva (foto Calavita)

Tre interdittive antimafia nei confronti di altrettante imprese che operano nei cantieri della ricostruzione, provenienti da fuori provincia. E poi cantieri sospesi, sanzioni e sette persone denunciate negli ultimi dieci giorni. Sono solo alcuni dei numeri che testimoniano il grande impegno delle forze dell’ordine. In prefettura a Macerata sono state rese note le attività svolte dalle forze dell’ordine nei cantieri del cratere da parte del prefetto Isabella Fusiello, il vicario Emanuele D’Amico, il comandante provinciale dei carabinieri Raffaele Ruocco, il questore Gianpaolo Patruno e il comandante provinciale della guardia di finanza Ferdinando Mazzacuva.

"La ricostruzione non è solo un progetto economico, tecnico, ma è sopratutto un atto di rinascita per le nostre comunità, un impegno per restituire speranza e futuro ai cittadini colpiti dal sisma – ha detto il prefetto Fusiello –. Ci sono tantissimi cantieri aperti, molti dei quali portati a termine con i proprietari che sono rientrati nelle case e aziende che hanno ricominciato la loro attività. La ricostruzione porta con sé anche ingenti risorse pubbliche e c’è un altissimo rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. Per questo sono stati messi in opera dei sistemi di controllo: i protocolli di legalità, per monitorare i flussi finanziari, la manodopera e la regolarità delle imprese, le verifiche anti-mafia e i controlli nei cantieri".

"Oltre alle forze di polizia territoriali, c’è la partecipazione della direzione investigativa anti-mafia. L’obiettivo è il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata – ha detto D’Amico –. Macerata si contraddistingue a livello nazionale per essere tra le prefetture che fanno più accessi ai cantieri. E le interdittive anti-mafia non sono mancate in provincia, per tre ditte che avevano portato la sede legale in provincia. Alcuni soggetti sono stati allontanati, altri continuano a essere sottoposti a controlli rigorosi. Sottolineo che le ditte di cui sto parlando non hanno storicamente genesi in provincia. Quelle locali al momento non sono inquinate. Ma questo non vuol dire che non bisogna stare attenti".

"Lavorare in sinergia ha sempre portato a risultati positivi – ha detto il questore Patruno –. Stiamo facendo attività di controllo nei cantieri, ma stiamo cercando anche altri spunti e approfondimenti investigativi. Stiamo inoltre verificando eventuali cambiamenti di titolarità di società che mantengono però la stessa struttura. Nessun Comune è stato lasciato indietro".

"La nostra mission è di guardare gli aspetti contabili e commerciali del cantiere, controllando i flussi finanziari – ha detto il colonnello Mazzacuva –. Negli ultimi 53 interventi abbiamo sanzionato 24 imprese che operavano senza indicare nelle fatturazioni i codici cig e cup. Il cig (codice identificativo gara) identifica una gara d’appalto, mentre il cup (codice unico di progetto) identifica un progetto di investimento pubblico. L’importo complessivo delle sanzioni supera i 250mila euro. L’azione dei controlli riguarda anche i fondi Pnnr e per questo sono scattate sanzioni di oltre 65mila euro. Dopo le risse a Tolentino, a febbraio, tra due imprese edili abbiamo trovato una che operava con oltre metà dei lavoratori in nero e per questo è stata sanzionata e sospesa l’attività". Chiara Marinelli