"Io, barbiere da mezzo secolo" Paolini festeggia il traguardo

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Cinquant’anni di tagli e di sciampi, sempre attento a intercettare le mode mutevoli e a convivere con i volubili umori della clientela. Ieri Stefano Paolini ha festeggiato i suoi primi 50 anni di barbiere raffinato e a un tempo stesso popolare. Ha attraversato generazioni di civitanovesi e potrebbe scrivere un poema, o quanto meno un saggio, sull’evoluzione della nostra forma mentis e dei nostri costumi a cavallo del millennio. Il suo salone, in via Buozzi, è stato ed è ancora un crocevia di "tipi", un termometro sociale e un covo del tifo calcistico. Paolini ha acconciato la capigliatura di sindaci e di altri personaggi noti della città. A cominciare dai presidenti e dai giocatori della Civitanovese. "Un aneddoto? Nel 1981, l’anno della promozione in C1, fui l’unico a violare l’impenetrabile ritiro di Potenza Picena, deciso in un momento di crisi della squadra. Carrer si faceva tagliare i capelli solo da me e così mi concessero di attraversare la linea del fronte" ricorda Paolini, attuale presidente del Club Rossoblù, sigla storica dei fans della Civitanovese. Cominciò il 15 settembre del 1972, da zero sotto le ali di Sergio Micucci, nello stesso locale dove esercita adesso. Dopo di lui arrivarono Claudio Borroni e Morris Santandrea. Poi Claudio si mise in proprio, Morris morì in un incidente stradale e Sergio andò in pensione. Paolini è così rimasto solo, ultimo alfiere di quel gruppo fantastico. "Il futuro? Beh, sono sempre innamorato del mio lavoro. Se la salute continuerà ad assistermi conto di proseguire fino al 2030. Di una cosa mi dolgo. Una volta i nostri saloni erano pieni di gente, che veniva anche per chiacchierare su tutto. Adesso, invece, vige il mordi e fuggi. Hanno tutti fretta, vanno tutti di corsa. Peccato: era meglio prima".

Mario Pacetti