
"La mia porta è aperta alle istituzioni, ai cittadini, a chiunque voglia parlare con me". Il nuovo prefetto Isabella Fusiello si presenta con grande disponibilità nella provincia in cui debutta nel ruolo di rappresentante del governo, dopo una carriera fatta tutta in polizia fino al grado di questore. In campo è pronta a mettere tutta la sua esperienza, in particolare quella maturata a Reggio Emilia, dove la criminalità organizzata era incistata nel sistema. La sua parola chiave è la collaborazione, "perché nessuno risolve i problemi da solo". Lunedì mattina ha assunto ha preso servizio in piazza della Libertà, arrivando da Bologna, dopo essere stata questore anche a Padova, Trieste e Potenza.
"Questa è una realtà che non conosco, neanche da turista – ha esordito il prefetto Fusiello –, ma sarà l’occasione per conoscerla. So che è una regione molto operosa, ricca di industrie anche di livello internazionale. Anche la città, da quanto ho potuto vedere facendo un giro, è molto carina e ben tenuta. Voglio essere a disposizione non solo delle istituzioni, ma anche della provincia e dei cittadini. Da questore, la mia porta era idealmente sempre aperta, e lo sarà anche in questa nuova funzione". Al suo arrivo in città, il prefetto ha avuto un quadro della situazione locale. "Mi sono stati rappresentati dei problemi, cercheremo di trovare una soluzione. Non sempre è possibile farlo in poco tempo, ma se c’è collaborazione e ognuno fa la sua parte le cose si possono risolvere nel migliore dei modi. Occorre però anche il contributo di tutti, anche dei cittadini". Tra le prime questioni che le sono state sottoposte c’è l’Hotel House. "Una situazione non semplice, visto che lì abitano circa duemila persone. Non è un problema di uso della forza, va affrontato sotto diversi aspetti". Su questo fronte, così come contro lo spaccio soprattutto nei punti critici della città, e le questioni della sicurezza, il prefetto ha fatto appello ai cittadini: "Non tutto può essere demandato alle forze dell’ordine, non possiamo avere un agente, un carabiniere o un finanziere a ogni angolo, avremmo città militarizzate. Le piazze, i parchi, gli spazi pubblici devono essere frequentati da eventi e iniziative delle persone perbene, e già questo è un presidio, altrimenti lasceremo che quegli spazi vengano occupati da altri. La presenza delle forze dell’ordine è essenziale per la percezione della sicurezza, ma cittadini e associazioni devono far vivere la città". Da questore di Bologna, il neo prefetto ha affrontato anche le questioni legate alla movida universitaria: "I giovani devono poter vivere la loro vita da studenti, trovando un equilibrio con chi deve alzarsi la mattina alle 6 per andare a lavorare". Il prefetto ha annunciato la volontà di conoscere il territorio e le realtà che lo abitano, e in particolare incontrerà i sindaci del cratere sismico, per affrontare le numerose questioni che riguardano la ricostruzione. L’arrivo di ingenti quantità di denaro è da sempre indicato come fattore di rischio per le infiltrazioni della criminalità organizzata, "ma su questo posso portare l’esperienza maturata a Reggio Emilia. In questo campo ci sono segnali che possono essere notati e che possono mettere in allarme, e i cittadini devono sapere che possono segnalare quello che vedono con fiducia".