Italo fa il bis, a 85 anni è dottore in storia "La terza laurea? Chissà, ci sto pensando"

Il decano Unimc ha discusso da casa la tesi sul Risorgimento. "Che emozione, non ho chiuso occhio. La mia famiglia è orgogliosa"

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di Chiara Sentimenti

Una sete di conoscenza che oggi, dopo avere conseguito la seconda laurea, ancora non si è placata, tanto che Italo Spinelli, scherzando, dice che sarebbe pronto a valutare anche l’ipotesi di prendere la terza, se l’Università di Macerata gli proponesse un argomento che lo possa appassionare. L’85enne (tra un mese, come tiene a specificare) di Finale Emilia, in provincia di Modena, è uno studente ormai affezionato di Unimc, perché appena tre anni fa scelse proprio Macerata per prendere la prima laurea in filosofia. Allora, fu la voglia di rispondere ad alcune domande che la vita gli aveva messo davanti, dopo la morte dell’amata moglie Angela, a spingerlo ad avvicinarsi allo studio. Poi questa passione per la conoscenza è continuata e ieri, in collegamento dal salotto di casa, Spinelli ha discusso la sua seconda tesi in "Ricerca storica e risorse della memoria", con un trattato dal titolo: "Patrioti della bassa padana nell’Ottocento". Relatore: il professor Marco Severini. A congratularsi con lui, anche il rettore di Unimc, Francesco Adornato, che ha ribattezzato Spinelli come "il decano dei nostri laureati". "Siamo orgogliosi di annoverarlo fra i nostri studenti – ha detto il rettore Adornato –, è un esempio per i suoi colleghi, anagraficamente, più giovani". Poi il rettore lo ha invitato per la prossima festa del laureato, che si terrà a settembre a Macerata.

Italo Spinelli, è stata la sua seconda laurea, ma l’emozione era sempre tanta, come se fosse la prima volta?

"Assolutamente, la notte precedente alla discussione non ho chiuso occhio e anche quando il relatore mi ha dato la parola ero talmente emozionato che non sapevo da quale parte iniziare – racconta –. Ho studiato tanto e mi sono preparato quattro diversi argomenti, ma poi non sono nemmeno riuscito a completare il primo. Forse sarei andato troppo per le lunghe per i tempi previsti dalla discussione e il professore mi ha interrotto". Dopo la filosofia, perché ha scelto di laurearsi in storia?

"Perché è la materia che mi piace di più – risponde ancora Italo –. La storia è bella, bisogna saperla trattare dal verso giusto". Nella sua tesi lei racconta eventi drammatici del Risorgimento attraverso le vicende di alcuni patrioti della sua terra meno conosciuti, come Giuseppe Andreoli, Carlo Poma e gli undici martiri di Belfiore. Perché ha scelto questo tema?

"Il Risorgimento è sempre stato un periodo che mi ha appassionato e ho scelto di fare la tesi su questi grandi uomini disposti a morire per la libertà. Andreoli fu il primo martire del Risorgimento e qui dalle nostre parti ci sono due scuole di musica intitolate a lui. Era carbonaro e fu ghigliottinato da Francesco IV, duca di Modena. A 32 anni, ha pagato, pur essendo la persona più innocente di Modena. Poi Ugo Bassi, un prete, gran predicatore, che fu cappellano di Garibaldi. Fu preso a Comacchio e poi portato a Bologna, e fucilato dopo un processo sommario. Nelle varie ricerche fatte, ho anche trovato un trisavolo della mia bisnonna, si chiamava Ragazzi. Era un prete, ma quando predicava non si capiva bene, allora decise di studiare i classici, per poi andare a fare l’insegnante nella famiglia di un conte a Reggio Emilia. Poi si era iscritto alla Carboneria e questo era stato visto come offensivo della personalità del principe, anche perché lui era un insegnante. Poco tempo dopo, così, fu ingaggiato un boia per decapitarlo". Si è laureato con la votazione di 101, se lo aspettava?

"Veramente mi aspettavo un 104 o un 105, ma va bene lo stesso. Io sono felice ugualmente". Questa volta ha dovuto discutere la tesi da casa per via della pandemia, come si è trovato in questo anno con le lezioni a distanza?

"Sono riuscito a seguire soltanto le prime quattro lezioni in presenza, poi tutto si è svolto online. Nonostante tutte le lezioni si possano poi risentire, io preferisco guardare le persone in faccia, parlarci direttamente e così, a distanza, non è possibile". Adesso che ha preso la seconda laurea, potrebbe pensare anche alla terza?

"Ci sto pensando, probabilmente stasera (ieri, ndr) mi chiamerà Arianna Fermani (la professoressa di storia della filosofia antica che ha seguito Spinelli nel corso precdente, ndr), con cui sono diventato grande amico, così come del rettore, e magari sarà proprio lei a darmi lo spunto per le prossime decisioni". Ha festeggiato con la sua famiglia?

"Sì, i miei figli e anche i nipoti sono stati con me durante tutta la discussione e io penso che siano davvero orgogliosi per me".