"La bolletta è quadruplicata Peggio della pandemia"

Malaccari ha una pizzeria al taglio: conviene restare chiusi qualche giorno a settimana

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di Chiara Gabrielli

"La bolletta mensile della luce è passata da 500 euro a 1.900 per il solo mese di luglio. Quasi il quadruplo. Non riuscivo a crederci, quando ho visto l’importo. E ora attendo, con la paura, che arrivi la bolletta riferita al mese di agosto. Per di più, i costi delle materie prime sono alle stelle. Non posso aumentare più di tanto i prezzi della pizza, e allora che fare? Per la prima volta non so come muovermi, ora faremo i conti con il commercialista e poi valuteremo se conviene tenere chiusa l’attività qualche giorno durante la settimana".

Rodiana Malaccari è la titolare della storica pizzeria al taglio di corso Dalmazia: era il 24 ottobre 1980 quando l’attività aprì in corso Umberto, per poi trasferirsi, dopo 13 anni, dove si trova oggi. Un punto di riferimento per molti, che arrivano anche dall’entroterra per rifornirsi della pizza di Rodiana. "In 42 anni di lavoro – racconta la titolare – non ricordo di avere mai affrontato un periodo così difficile. Durante la pandemia, certo, è stata dura, ma almeno riuscivamo a pagare le spese. Sono sempre stata ottimista, ma adesso sono molto preoccupata, non tanto per me, ma per il futuro dei nostri ragazzi, perché alla fine saranno i giovani a rimetterci". Alla pizzeria lavoravano Rodiana e il figlio, oltre a una ragazza che dà una mano nel fine settimana. "Ho deciso intanto di tenere chiuso il sabato mattina, il mercato non attira più clienti come una volta purtroppo – spiega Malaccari –. E per fortuna che l’ho fatto, altrimenti non so quanto avrei speso di bolletta della luce a luglio. Noi qui dobbiamo poi anche pagare l’affitto, e in più ogni volta che arriva una fattura ormai c’è un aumento. Oltre alla bolletta, il vero problema sono le materie prime. Non parlo solo della farina o della mozzarella piuttosto che dei carciofini, ma anche della carta, il cui costo è raddoppiato. Solo per i vassoi spendiamo molto. Poi ci sono i pomodori pelati, da maggio a oggi paghiamo un singolo cartone 9 euro in più. Ho sempre voluto usare prodotti buoni, di qualità, ma ora è dura se da una parte continuo a utilizzare materie ottime e dall’altra non alzo i prezzi dei pezzi di pizza, ho fatto piccolissimi aumenti, giusto di qualche centesimo, ma di più non si può, non sarebbe giusto per i clienti".

Tra l’incudine e il martello. "Oggi una famiglia sta attenta a quanto spende – riprende Malaccari –, mi accorgo che i clienti guardano il cartellone dei prezzi prima di decidere, perché poi c’è da pagare il dentista, i libri per la scuola, e così via. I problemi sono tanti. Purtroppo è una situazione disastrosa senza precedenti, che accomuna tutti. Ho sentito di ristoranti, ma anche di negozi, che resteranno chiusi qualche giorno durante la settimana. Speriamo bene, ma questo periodo è davvero difficile. Proviamo a resistere".

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