"Credo che la crisi di governo esprima la crisi di una classe dirigente che, peraltro, ha fatto riforme senza riflettere. Mi riferisco alla riduzione del numero dei parlamentari che, riducendo la rappresentanza, rischia di favorire candidature calate dall’alto. Prova ne sia il fatto che nel mio partito, che ha inventato le primarie, di queste oggi non si parla". Mario Cavallaro, 71 anni, avvocato eletto senatore della Margherita nel 2001 e, poi, deputato del Pd nel 2008, già presidente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, con alle spalle una lunga militanza politica nella Democrazia Cristiana, sottolinea come la politica non sia un "accidente storico", ma frutto del pensiero e delle scelte degli esseri umani nei diversi contesti in cui si trovano ad agire. E lui fa un’analisi accurata della situazione attuale. "Il fatto è – dice – che da diversi anni a questa parte le agende dei partiti non corrispondo alle agende della gente. Ci sono tanti portatori di verità, sembriamo un paese che recita a soggetto Siamo spesso in presenza di biechi personalismi, quando non di un vero e proprio culto della personalità. Nella vituperata prima repubblica ci si atteneva alle decisioni del partito declinate in riferimento ad un progetto per il Paese, prima veniva il noi, poi l’io, prima l’Italia e il partito, poi il singolo". Non si tratta, ovviamente, di tornare indietro, al passato. Ma "è necessaria una visione strategica che si traduca in un riformismo compatibile all’interno della casa comune europea. Negli Stati Uniti – e non solo – ci sono i cosiddetti pensatoi, che elaborano progetti di lungo respiro, noi non possiamo certo competere attraverso i vaffa. Il gruppo di Marche 70, a suo tempo, pensava a come sarebbero andate le cose nei successivi cinquant’anni. Oggi si guarda si e no a dopo domani. "Quando posso, da iscritto al Pd, do una mano, ma dico largo ai giovani - conclude l’avvocato ed ex senatore maceratese Mario Cavallaro -: il Pd deve mostrare coraggio, energia e sviluppare una più ampia idea di rappresentanza". f. v.