La donazione è un inno alla vita

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Mauro

Grespini

Prima il Covid, poi una strana epatite che colpisce la tenera età, ora addirittura il vaiolo. Il primo pensiero è sempre per i bambini, per la loro salute. Cerchi d’informarti, vuoi capire. Così t’imbatti sull’importanza dei vaccini e su quella dei trapianti che salvano la vita ai più piccoli. Volgi indietro il pensiero e torni ad ammirare il gesto dei familiari di Samuele, il maceratese 51enne stroncato da un malore poco più di due settimane fa. Grazie all’espianto di fegato, reni e cornee, cinque pazienti in attesa di trapianto sono tornati alla vita. "Alzeremo gli occhi al cielo e penseremo che Samuele vive in altre persone", hanno detto i genitori, il fratello e la cognata dopo aver autorizzato la donazione. La loro decisione è un inno alla vita, uno straordinario esempio di generosità. Così pure quello di tanta gente che, ogni giorno, dice sì alla donazione degli organi nel momento in cui si reca all’anagrafe per fare o rinnovare il documento d’identità. Ed è bello scoprire che in Italia la sensibilità sta aumentando: i cittadini stanno prendendo consapevolezza che un sì può salvare una vita, magari proprio quella di un bambino, e che, se tutti facessimo la stessa scelta, potremmo sentirci più sicuri anche per la nostra vita. L’obiettivo, però, è di crescere ancora nei numeri, sapendo che oltre 8mila pazienti sono in lista d’attesa per un trapianto, tra i quali duecento bambini.

I dati del 2021 dicono che la provincia di Macerata è al 66esimo posto per indice di dono, mentre le Marche sono dodicesime, col 58,87%, in linea con la media nazionale. Fra i centri più "generosi" del territorio troviamo Apiro e Matelica, rispettivamente con 72,6% e 71,8%. "A" come Apiro ci piace, sembra il principio di qualcosa di buono. E poi è anche la "A" di Aido, Admo e Avis. "A" come... amore!