La laurea? È richiesta solo a Messi

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Paola

Pagnanelli

Manca il movente dell’estromissione di Luciano Messi, sovrintendente dello Sferisterio nato e cresciuto in quel teatro, e ora silurato con una decisione del consiglio di amministrazione. I bilanci della stagione passata non sono ancora noti; alcuni spettacoli non sono andati come previsto, ma il cartellone è stato definito anche dal direttore artistico Pinamonti, quindi eventuali responsabilità andrebbero divise tra i due. Per altro, la giunta ha parlato sempre e solo di grandi successi. Quando, a novembre, il cda ha avviato la selezione per un nuovo direttore artistico, tra i requisiti ha inserito "l’ottima conoscenza della lingua italiana, la buona conoscenza della lingua inglese, e una specifica esperienza in incarichi di direzione artistica, o concernenti l’organizzazione o il coordinamento artistico di festival, stagioni ed eventi di livello nazionale o internazionale, preferibilmente presso fondazioni lirico sinfoniche". La laurea non era un requisito, per il direttore artistico. Lo sarà per il sovrintendente. Perché? E in cosa? Quale competenza oggi è ritenuta necessaria, che non abbia l’attuale sovrintendente? Che cosa si vuole cambiare dello Sferisterio? E per farlo, è sensato sostituire, dall’oggi al domani e già tardi, la persona che meglio conosceva quella macchina? Non si poteva consentire anche a chi ha contribuito ai successi di quel teatro di mettersi in gioco con altri, eventuali candidati? Trattandosi di soldi pubblici, qualche risposta magari andrebbe data.