La lezione di Cristicchi fa centro

L’artista fa il pieno nel rinnovato teatro Velluti con lo spettacolo Esodo. Poi l’incontro con gli studenti

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Nel mondo del cinema, quando una scena risulta perfetta sin dal primo ciak, il regista usa la frase "Buona la prima", tre parole che possono essere proprie per lo storico teatro "Velluti" che venerdì sera ha aperto la stagione teatrale. Protagonista è stato Simone Cristicchi con lo spettacolo "Esodo" che ha incantato una sala gremita, raccontando, con voce ed immagini, le tappe dell’esodo giuliano dalmata e il massacro delle Foibe, una parte della storia italiana che spesso non viene menzionata tra i banchi di scuola. Gli studenti dell’Ipsia "F.Corridoni" sono stati chiamati in causa ieri mattina, assistendo ad una inusuale lezione sulle poltrone del "Velluti", in cattedra un professore del tutto speciale, ovvero il cantautore romano che nell’ambito del progetto "Scuola di Platea" è salito di nuovo sul palco. A moderare l’incontro è stata Daniela Rimei dell’Amat mentre i saluti iniziali sono stati affidati all’assessore a cultura e turismo Massimo Cesca che ha spinto affinché questo appuntamento sbarcasse a Corridonia. "Cristicchi – ha esordito – ci ha regalato delle grandi emozioni trattando un tema non semplice ma lo ha fatto con una delicatezza ed incisività uniche. Ringrazio l’Amat per un progetto che vuole avvicinare soprattutto i più giovani al teatro". La scena è poi stata tutta per Cristicchi che si è messo a disposizione del giovane pubblico, il quale non ha risparmiato applausi, suonando anche alla chitarra alcuni successi da "Ti regalerò una rosa", brano vincitore del Festival di Sanremo 2007 ad "Abbi cura di te". Nel ripercorrere la sua carriera spesa tra canzoni e teatro ha colpito particolarmente "Happynext - alla ricerca della felicità", il libro da Cristicchi dove sono contenute le sue sette parole per definire la felicità, vale a dire: attenzione, lentezza, cura, talento, umiltà, pazienza e noi. Da qui sono arrivati i maggiori stimoli, tramutati poi dagli studenti in domande. "Il vero successo – ha spiegato l’artista – è essere una persona, restare umano e riuscire ad emozionarsi ancora, ciò mi rende felice. Ho deciso di costruirmi una strada più duratura che mi premettesse di esprimermi e per questo ho iniziato con il teatro. In questa libertà di espressione risiede forse la felicità, vi chiedo di stare molto attenti, in quanto vi vogliono addormentare con false illusioni, come il successo popolare, mass media o social. Bisogna avere la lucidità di dire che la vera felicità è nel sentirsi umili e nell’avere pazienza, non lasciatevi travolgere da un potere che ci vuole continuamente distratti e infelici".

Diego Pierluigi