La maxi truffa delle auto Arrivano due condanne

L’accusa: acquisti con documenti falsi, poi macchine e moto venivano rivendute. I mezzi erano interamente pagati con finanziamenti ottenuti da ignare società.

La maxi truffa delle auto  Arrivano due condanne

La maxi truffa delle auto Arrivano due condanne

di Paola Pagnanelli

Con i documenti falsi, compravano auto e moto facendo finanziare tutta la cifra, poi intestavano i mezzi a un altro soggetto, che li rivendeva. Per questo due persone sono state condannate e la terza rinviata a giudizio. I fatti sono successi tra luglio e agosto del 2020 a Macerata, Civitanova, ma anche Ancona, Cesena e Bellaria. Imputati erano Giorgio Principi di Pollenza, Billal Ouchenane di Cingoli, e Marco Petraccia di Civitanova. Secondo l’accusa Ouchenane, che lavorava per una ditta che si occupa dei contratti per le società di luce e gas, si impossessava dei dati personali dei clienti, e li girava a Principi. Questi alterava i documenti mettendo la sua foto, e con quelli andava per saloni e concessionarie facendo acquisti.

Nel giro di un paio di settimane, in questo modo i due avevano comprato una Volkswagen Passat per 38mila euro a Cesena, una Toyota Lexus per 35mila euro ad Ancona, uno scooterone Piaggio a tre ruote per 8mila euro e una moto Kawasaki per 10mila euro. Tutti i mezzi erano interamente pagati con i finanziamenti ottenuti da varie società, a nome degli ignari soggetti – di Urbino, Pesaro e Ancona – a cui erano stati sottratti i documenti. Subito dopo il ritiro dell’auto o della moto, Principi si presentava in una agenzia di pratiche automobilistiche, a Macerata o a Bellaria, e procedeva con il passaggio di proprietà a Petraccia. Solo in un caso, con una concessionaria di Civitanova, l’acquisto di una moto Honda per 8mila euro era fallito, perché la società finanziaria non aveva concesso il credito. Alla fine dunque Principi e Ouchenane sono stati accusati di truffa, formazione e uso di documenti falsi, e Petraccia di ricettazione. Ouchenane e Petraccia, difesi dagli avvocati Luca Pascucci e Alessio Matarazzi, ieri in udienza preliminare hanno chiesto il processo con il rito abbreviato. Come chiesto dal pm Rita Barbieri, il giudice Giovanni Manzoni li ha condannati a due anni e otto mesi il primo, e due anni e quattro mesi il secondo. Per Principi, difeso dall’avvocato Giancarlo Giulianelli, è stato disposto il rinvio a giudizio: per lui l’accusa andrà avanti con il processo ordinario.