"La mia creatività e la galleria d’arte colorano il centro da venti anni"

Acciarresi, sarta delle cornici: "Dal terremoto al Covid, superate tante avversità"

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Trasformare le difficoltà in arte e coniugarle in un luogo quasi metafisico dove i colori fanno da sfondo alla creatività di Laura Acciarresi che lo scorso 14 dicembre ha festeggiato i 20 anni della sua "La Gioconda". Una "corniceria sartoriale", come la definisce lei, ma con il tempo è diventata una vera galleria d’arte incastonata nello storico palazzo Pampinoni, situato cuore del centro storico di Corridonia. "Avevo 20 anni quando ho iniziato – racconta la titolare, classe 1981 – non è stato un traguardo facile e nella corsa ho affrontato alcune avversità. La mia storia parte dalla volontà di continuare una strada che qualcuno aveva già tracciato perché ho rilevato l’attività da Dante Lattanzi che oltre ad occuparsi di cornici era il presidente dell’associazione ’Vivere l’Arte’ di cui facevo parte sin dall’età di 13 anni – aggiunge –: è stato lui a spronarmi verso il mondo dell’arte quando ero una ragazzina che voleva diventare pittrice e mi ha fatto conoscere diversi artisti. Nel 2002 è venuto a mancare, e il negozio è rimasto sospeso, così spinta dall’incoscienza e dall’entusiasmo di mio padre, ho preso in mano la situazione". Un amore dalle radici profonde diventato ben più di una professione. "Non mi sento né commerciante né imprenditrice, porto avanti tutto in maniera artistica – afferma Acciarresi – questa è una galleria d’arte a tutti gli effetti, sono nata come corniciaia ma quando il cliente arriva, so che mi affida il compito di mettere in custodia una storia, ed io cerco di entrarci per valorizzarla al meglio; perciò, appenderà alla parete un messaggio che, se non completo, sarà trasmesso con un’intensità inferiore. Essendo anche una pittrice, nel 2010 ho trasformato la mia vetrina commerciale in espositiva, permettendo agli artisti di esporre gratuitamente le proprie opere – illustra –, visto che è una vetrina sulla strada, consente una comunicazione immediata ed è la miglior forma per rendere la bellezza fruibile ed accessibile a chiunque". Dal sisma all’emergenza pandemica le criticità non sono mancate. "Se si ama il proprio lavoro, le avversità devo essere interpretate come una sfida – chiosa Acciarresi –, il terremoto ora me ne presenta un’altra, in quanto il palazzo verrà restaurato e dovrò abbandonare il locale. Subito è stata una difficoltà emotiva ma ci vedo un’opportunità per riuscire fare cose nuove. Dopo le festività mi sposterò in via Trento ed ho intenzione di attivare dei corsi d’arte per qualsiasi fascia d’età, l’essere artista e artigiana significa anche tramandare ciò che si sa fare".

Diego Pierluigi