"La mia storia è il cambiamento" D’Este: così rilancerò Tolentino

Il candidato del centrosinistra: dagli ex licei al pressing per il campus, i miei progetti per la città

Migration

di Lucia Gentili

Il candidato sindaco Massimo D’Este è al timone del polo "Tolentino Città Aperta", composto da Partito democratico, Tolentino Rinasce (Movimento Cinque Stelle), Civico 22 e "Dipende da Noi". "Il programma è il risultato del confronto con le varie realtà del territorio e tra figure competenti coinvolte nel lavoro di coalizione", spiega. "D’Este è una bravissima persona, ma sarà adatto a fare il sindaco?" In questi giorni l’avrà sentito dire diverse volte. Che cosa risponde?

"So bene che non è sufficiente essere una brava persona per amministrare, ma credo sia un presupposto indispensabile per intraprendere un percorso così impegnativo. Quando si è palesata questa possibilità, ho fatto leva sui valori di riferimento che hanno sempre contrassegnato il mio impegno civile e professionale. Non ho esperienza amministrativa e ho ritenuto che fosse indispensabile innestare l’azione di "Civico 22" e di "Dipende Da Noi" insieme alle forze politiche d’opposizione, che da dieci anni siedono in Consiglio, per avere riferimenti già inseriti nelle dinamiche di palazzo". Lei dice di essere il vero cambiamento, ma il legame con l’ex sindaco Ruffini potrebbe essere un boomerang?

"Non sono io a dire di essere il vero cambiamento, ma la mia storia. I trenta anni di impegno civile nell’associazionismo cittadino e provinciale mi pongono in contrasto e come novità rispetto agli altri contendenti, che hanno fatto già politica e proprio nelle amministrazioni di questi anni. Riguardo a Ruffini, trovo ridicolo speculare su una relazione amicale e non mi sento di dover giustificare nulla in tale senso. Il nostro rapporto non è politico". Che cosa pensa dei suoi avversari, Silvia Luconi e Mauro Sclavi?

"Ho rispetto per entrambi, ma non trovo proponibile la richiesta di esprimere un pensiero. Non ci conosciamo, se non molto superficialmente, e sarebbe poco serio da parte mia. In politica parlano i fatti e i dati; e questi potrebbero essere migliori rispetto a come sono ora. Le contrapposizioni, in un contesto democratico, servono quindi a crescere, non a soffocare l’altro".

Il programma in pillole.

"Recupero degli ex licei in previsione dei lavori agli altri edifici scolastici; pressione per l’inizio dei lavori per il campus e per il nuovo polo sanitario pensato come casa di comunità e ospedale di comunità; "Cantiere dell’arte" con associazioni artistiche e rappresentanze di settore nell’ottica della valorizzazione culturale e commerciale del centro storico; sistema di mobilità dolce basato sulla fruibilità ciclopedonale della città e revisione del piano dei parcheggi; promozione di comunità energetiche rinnovabili. E ancora: coinvolgimento delle associazioni per la creazione di tavoli permanenti di discussione; abbattimento delle barriere architettoniche e decoro urbano; recupero dell’ex fonderia Fioretti; residenze per anziani autosufficienti e creazione di strutture diurne per l’accoglienza di sofferenze legate alla demenza. Infine facilitazioni e sgravi fiscali per le attività commerciali e produttive purché si recuperi il costruito in disuso, preservando gli spazi verdi dalla edificazione selvaggia".