LUCIA GENTILI
Cronaca

"La porteremo con noi verso ogni traguardo"

"Gessi lascia un vuoto incolmabile, che non supereremo mai. La porteremo con noi in ogni traguardo della vita". Domenica sera...

"Gessi lascia un vuoto incolmabile, che non supereremo mai. La porteremo con noi in ogni traguardo della vita". Domenica sera...

"Gessi lascia un vuoto incolmabile, che non supereremo mai. La porteremo con noi in ogni traguardo della vita". Domenica sera...

"Gessi lascia un vuoto incolmabile, che non supereremo mai. La porteremo con noi in ogni traguardo della vita". Domenica sera -in una chiesa dello Spirito Santo, a Tolentino, piena di adolescenti, genitori, compagne di squadra e di classe, cittadini- la comunità si è stretta intorno alla famiglia di Gessica Vulpe, a mamma Silvia, papà Ion e alla sorella gemella Giuliana. Una veglia di preghiera in cui le amiche e gli amici della ragazzina le hanno reso omaggio, con ricordi e dediche. "Un ringraziamento per il dono che Gessica è stata per ciascuno di noi", ha esordito don Vitantonio Zecchino, don Vito. La quattordicenne aveva appena terminato la I T Chimica, materiali e Biotecnologie all’IIS Matteo Ricci di Macerata. Giocava a pallavolo in under 16 e in seconda divisione, ruolo centrale. Era nella stessa squadra della sorella, la Futura Volley. Un talento, ma purtroppo quest’anno si era dovuta fermare per un infortunio durante una partita; era stata operata a inizio 2025 per ricostruire il legamento crociato anteriore. Sull’altare, l’altra sera, un pallone da volley e la maglietta della divisa della Futura.

"Aspettavi questa estate con ansia – hanno detto le amiche rivolgendosi a Gessica -, tutto stava andando per il meglio con la riabilitazione. Eri l’anima del gruppo. Insieme abbiamo condiviso pianti e risate, i primi baci, le prime delusioni. Ora impara agli angeli a divertirsi". "Ciao stellina, portavi il sorriso in classe – hanno aggiunto altre compagne -. Adesso che non ci sei, il mondo è più vuoto. Eri unica in tutto quello che facevi". Un componente dell’asd Futura ha invitato i giovani ad amare la vita: "È la cosa più bella che abbiamo. La morte è l’ultima cosa che bisognerebbe conoscere a questa età, ma purtroppo esiste. Abbiate sempre un sogno da realizzare, un obiettivo da raggiungere".

Don Vito ha evidenziato il legame con la Pentecoste: "Di fronte alla morte proviamo dolore e smarrimento. Perché Dio lo permette? Perché dobbiamo ancora soffrire? Non abbiamo risposte. Ma i discepoli, anche in mezzo alle paure, ai dubbi, alla ribellione, erano uniti. Si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Questa è la nostra forza, sapere che non siamo solo. È il primo miracolo che Gessica fa, siamo uniti grazie a Gessica. Soffrire insieme è diverso che soffrire da soli. Usiamo questo amore per il bene, a servizio l’uno dell’altro. Di fronte all’assurdità della morte c’è Cristo risorto. Chiediamo la grazia di essere testimoni della resurrezione di Cristo, e di Gessica. Il saluto pasquale ortodosso dice "il Signore risorto allevi la nostra sofferenza"". Oggi il funerale sarà celebrato con rito ortodosso (la mamma di Gessica è moldava e il papà rumeno). Alla veglia erano presenti il sindaco Mauro Sclavi e la vicesindaco Alessia Pupo. Davanti alla palestra Lucatelli, dove si allena la squadra di pallavolo, i tifosi della Gradinata Pallorito (calcio) hanno lasciato uno striscione con la scritta: "Tolentino piange il suo piccolo angelo".

Lucia Gentili