La protesta dei camionisti: "Costi alle stelle"

Antonio Gatto: "Cinque giorni in Puglia a causa dello sciopero, per fortuna gli altri autisti mi hanno consentito di consegnare la merce"

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di Chiara Sentimenti

"La situazione è critica, il prezzo del gasolio è alle stelle, i costi delle gomme sono cresciuti e capisco l’esasperazione di tanti colleghi che hanno proclamato lo sciopero". Antonio Gatto, dipendente della ditta Eredi Beruschi di Montecosaro, è uno dei tanti autotrasportatori che, sceso in Puglia per fare delle consegne, si è trovato bloccato nello sciopero contro il caro carburanti che da alcuni giorni sta interessando Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. "Oramai i costi sono diventati insostenibili, un pieno di carburante è aumentato di almeno 400 euro e a volte mi chiedo come il mio datore di lavoro riesca ancora a pagarmi lo stipendio – ammette Gatto -. Le preoccupazioni sono tante e sono destinate ad aumentare, vista la guerra in Ucraina. Già nel giro di un giorno, infatti, c’è stato un altro rincaro del gasolio. Ma gli autotrasportatori non sono dei facinorosi, quando ho detto ai colleghi che bloccavano le strade che avevo delle merci che potevano deteriorarsi e andavano consegnate, mi hanno anche aiutato a scaricarle. Sono rimasto fermo cinque giorni in Puglia, certo tra tante difficoltà, ma almeno sono riuscito a fare la mia consegna".

Di parere opposto, invece, Giovanni Ronconi di Urbisaglia, ex presidente dei trasportatori e da 40 anni alla guida di un camion. "È vergognoso, per quattro giorni sono stato assalito dalle ansie che potesse capitarmi qualcosa, viste le cose a cui ho assistito – racconta mentre si trova in Puglia, dove è rimasto bloccato mentre stava andando a effettuare una consegna -. Sindacati e associazioni stanno incontrando il governo per trovare una soluzione, ma siamo ancora nello stato di emergenza per cui è tutto più difficile. Ma sono quelle le sedi in cui affrontare il problema, mentre qui alcuni facinorosi, con cattiveria, bloccano caselli e camion, minacciando di danneggiare il mezzo e di picchiare l’autista che non voglia scendere. Mi chiedo dove sono le forze dell’ordine e il prefetto in questa situazione? Non è ammissibile vedere la legge così calpestata, senza nessuno che interviene".