La ristoratrice Tina: "Dopo l’alluvione 12mila euro di danni. Nessuno ci ha aiutati"

Con l’arrivo dell’inverno e del freddo "sto pensando di tenere chiuso"

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Un mese dopo l’alluvione, purtroppo, poco è cambiato. Annunziata (detta Tina) Fabi, che gestisce il ristorante "Il laghetto" a Sefro, ha riaperto l’attività quasi subito. Ma, sommando ai danni anche il caro energia, spiega che è sempre più difficile andare avanti. "Solo per una parete del magazzino dovremmo fare lavori da 12mila euro – spiega la Fabi –, ma in questo periodo è impossibile avere a disposizione una somma simile. Il prato esterno in pratica non esiste quasi più perché ci sono mucchi di breccia. Senza considerare i danni alle attrezzature. Finché ci sono giornate di sole come in questi giorni va bene perché c’è giro, movimenti di persone. Ma andando avanti, come faremo a sostenere le spese per il riscaldamento, alla luce dei rincari anche sul pellet? Sto pensando seriamente, nei giorni di freddo, di tenere chiuso se le cose non dovessero cambiare e aprire solo quando c’è bel tempo e con la bella stagione. Non varrebbe la pena tenere aperto il locale per tre persone. Vedremo l’evolversi della situazione. Ma, ad oggi, abbiamo ricevuto zero aiuti a livello centrale. Se dovesse arrivare un’altra ondata di maltempo come quella di settembre, sarei costretta proprio a chiudere". Un mese fa la signora Tina (nella foto) si era ritrovata magazzino e sala allagati. Aveva dovuto buttare diversi attrezzi della cucina, come l’impastatrice. Proprietari del ristorante sono i fratelli Marrocchini; nello stesso sito c’è anche un laghetto di pesca sportiva. Anche qui la bomba d’acqua aveva fatto danni, portando via paratoia e un lato di argine.

Lucia Gentili