La Sinclinale Camerte sbarca a Dubai

Alla conferenza internazionale sul clima è stata affrontata l’esperienza maceratese dopo il sisma del 2016

La Sinclinale Camerte sbarca a Dubai

La Sinclinale Camerte sbarca a Dubai

Nel consesso internazionale della Cop28 di Dubai sui cambiamenti climatici, ieri si è parlato della candidatura a patrimonio universale Unesco del paesaggio vitivinicolo legato al Verdicchio di Matelica nella Sinclinale Camerte. L’appuntamento, già annunciato al Teatro Piermarini dal commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, in occasione dell’ufficializzazione della candidatura, è stato inserito nell’ambito dell’incontro sul tema "Ricostruire e riparare adattando ai cambiamenti climatici", al padiglione Italia a Dubai.

Moderatore della tavola rotonda, con traduttore simultaneo in inglese per i tanti partecipanti internazionali, è stato Francesco Corvaro, inviato speciale per i cambiamenti climatici per il governo italiano, mentre ad intervenire sono stati Massimo Sargolini, direttore della scuola di Architettura di Unicam, Stefano Massari, esperto struttura commissariale sui fondi di investimento, Giancarlo Marchetti, già direttore generale dell’Arpam, Marco Mari, esperto di protocolli energetico ambientali, Roberto Lucarelli, sindaco di Camerino e vincitore del bando Cer, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, il presidente e curatore del progetto Unesco Raimondo Turchi e la vicepresidente Elisabetta Torregiani. A tirare le conclusioni sono stati il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e il commissario straordinario Guido Castelli che ha elogiato il progetto della candidatura Unesco della Sinclinale Camerte e lo ha indicato come "un modello vincente italiano". "La Sinclinale Camerte che si estende da Camerino verso nord fino a Fabriano – ha esordito Turchi – si caratterizza per essere una vera singolarità geologico-ambientale nella coltivazione delle vigne, determinata dalla irripetibilità di un clima continentale di valle perpendicolare, che si combina con l’essere chiusa al mare, area colpita da due eventi sismici in vent’anni, con effetti devastanti nel 2016 non solo per grado di distruttività degli edifici, ma soprattutto a livello socio-economico con danni inestimabili. L’approccio funzionale – ha aggiunto il presidente matelicese del Centro studi Luglio ’67 – agevola il rilancio delle attività economiche nel cratere e la ricostruzione delle comunità, obiettivi che potranno essere maggiormente rafforzati dal progetto della candidatura Unesco, coinvolgendo persone di tutte le fasce di età". Come aggiunto poi dalla vicepresidente Torregiani "si tratta nell’insieme di un progetto complesso che si propone di coniugare recupero, conservazione e riqualificazioni urbanistiche con attenzione alla sostenibilità che si manifesta con il potenziamento dell’energia da fonti rinnovabili".

Matteo Parrini