"La soluzione c’è: salvi la prima classe e non guardi soltanto ai numeri"

Scuola di Sforzacosta: dura lettera della consigliera regionale Menghi a Filisetti che non ha autorizzato l’allestimento della sezione

Migration

"Per lei forse si tratta di mettere ’croci’ su un foglio, per noi è molto di più. Privare la scuola di Sforzacosta della prima classe significa metterne a rischio il futuro e Macerata questo non può permetterlo. Il campanilismo in questo caso è voluto. Perché la politica che pianificava il dimensionamento del capoluogo a favore dei comuni vicini è finita quando il centrodestra ha vinto le elezioni. È il contenuto della lettera al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti, da parte della consigliera regionale Anna Menghi (Lega) che, come molti altri, a partire da tante famiglie, non ci sta a che venga messa la parola ’fine’ sull’istituzione di una classe prima alla scuola "Natali" di Sforzacosta. Filisetti, infatti, al contrario di quanto avrebbe voluto fare la dirigente, ha deciso di non poter derogare e, visto che a Sforzacosta non ci sono abbastanza studenti, di non concedere la classe. "Avvalendosi di un diritto concessole dalla legge, la dirigente Scattolini aveva trovato una soluzione che accontentava tutti - spiega Menghi -, proponendo ai genitori di Casette Verdini, che hanno accettato di avere una classe più numerosa, di venire incontro alle esigenze dei genitori di Sforzacosta, creando un vero e proprio patto di comunità. Dopo una serie di incontri che hanno visto collaborare Comune e Provincia, la consigliera con delega alla rete scolastica Laura Sestili si esprime a favore della soluzione trovata dalla preside e dichiara scongiurato il pericolo della soppressione della classe. A questo punto lei - dice ancora la Menghi a Filisetti -, senza troppi giri di parole, fa sapere che “!nessuna classe prima alla scuola Natali di Sforzacosta si farà“, negando l’autorizzazione a procedere. Come mai tutto questo accanimento nei confronti della scuola di Sforzacosta? Come mai non ha invece pensato di lavorare con la politica per trovare una soluzione che andasse incontro alla volontà dei genitori?". Per la consigliera, però, c’è ancora margine per tornare indietro. "C’è una volontà chiara, decisa, quasi assoluta a determinare un obiettivo che la politica, quando agisce per il bene del territorio, non può accettare - conclude -. Mi auguro possa ritrovare il senso civico del suo ruolo e individuare il giusto rimedio".