"Non ci sono motivi per aumentare le tariffe dell’acqua. Questo ho sostenuto e argomentato in assemblea, proponendo per il 2024 che tutto resti com’è. È stato però votato, su proposta del sindaco di Macerata, il rinvio della discussione perché – invece – c’è chi ritiene che l’aumento si debba fare. Ma io tengo il punto: con me presidente le tariffe restano come sono. Se si vuole procedere altrimenti, mi sfiducino e ne trovino un altro". Alessandro Gentilucci, presidente dell’Aato 3, nell’assemblea dei soci ieri mattina è stato netto. E ci va giù duro. "Nel 2022 le tariffe sono cresciute del 4,4% e nel 2023 del 4,6%. Credo che questo sia sufficiente. Non si possono chiedere ulteriori aumenti, magari per coprire le inefficienze di qualcuno". Il presidente non lo dice, ma è chiaro il riferimento alle società di gestione del servizio che, invece, sulla base del periodico aggiornamento dell’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), rivendicano la copertura dei maggiori costi sostenuti negli ultimi anni, soprattutto sul fronte energetico. Ed è chiaro che i sindaci, visto che si tratta di società interamente pubbliche (fatta eccezione per una) si preoccupino di tutelarle. Sarebbe questa la motivazione alla base del rinvio, con l’obiettivo di avviare un confronto tra le parti per arrivare a una soluzione di compromesso che, forse, sarà trovata. Ma Gentilucci insiste: "Nessun aumento". C’è tempo fino a ottobre per confermare o rimodulare le tariffe (sono stati ventilati aumenti del 9,9% per il 2024 e del 5% nel 2025) e, quindi, per far decantare la situazione, ma le posizioni al momento sono molto distanti. Su un altro fronte, il presidente dell’Aato ha pubblicamente accusato gli avvocati delle società di gestione di aver portato avanti una pratica ostruzionistica. "Dopo ripetuti inviti andati a vuoto, solo dopo che li ho diffidati mi hanno inviato i pareri da trasmettere all’Agcm (l’Autorità garante della concorrenza e del mercato) per accertare che la forma societaria approvata dall’assemblea per il gestore unico possa avere l’affidamento in house. Si tratta soprattutto di sciogliere i nodi inerenti alla prevalenza delle attività e alla presenza del socio privato in una delle società. Nei prossimi giorni invieremo all’Agcom lo schema di parere messo a punto dall’Aato e comunicato all’assemblea", afferma Gentilucci.
Intanto Cgil, Cisl e Uil esprimono tutto il loro disappunto. "Dopo l’assemblea dell’Aato del primo agosto, in cui erano emersi piccoli passi in avanti verso la costruzione del soggetto unico di gestione del servizio idrico integrato – scrivono Daniele Principi, Rocco Gravina e Sergio Crucianelli, insieme ai responsabili di categoria Andrea Coppari, Giuliano Caracini e Manuel Broglia – dobbiamo oggi constatare con enorme rammarico che non si è ancora conclusa la stagione delle divisioni e delle forzature. Sono, infatti, passati in maniera totalmente infruttuosa altri 45 giorni senza che la richiesta di parere all’Agcm, votata all’unanimità, sia stata presentata. Considerato che questo parere è imprescindibile per stabilire la natura del soggetto che si dovrà andare a costruire, riteniamo gravissima questa ulteriore perdita di tempo. Auspichiamo che il parere venga immediatamente inviato". Qualora la fase di stallo dovesse proseguire, Cgil, Cisl e Uil sono pronte a riprendere la mobilitazione avviata prima dell’estate.