FRANCO VEROLI
Cronaca

La strage del 2 agosto. I giudici di Bologna:: "Debito di riconoscenza verso il prof Ventrone"

Le parole della Corte nelle motivazioni dell’ergastolo al neofascista Bellini "Nei suoi studi un utile filo rosso nella lettura degli atti processuali".

La strage del 2 agosto. I giudici di Bologna:: "Debito di riconoscenza verso il prof Ventrone"

La strage del 2 agosto. I giudici di Bologna:: "Debito di riconoscenza verso il prof Ventrone"

"Nei confronti del professor Ventrone la Corte ha un debito di riconoscenza, perché la lettura della sua recente opera "La strategia della paura", 2019, ha consentito di individuare un utile filo rosso nella lettura della massa degli atti processuali, permettendone un’ulteriore rielaborazione alla ricerca della causale della strage del 2 agosto 1980". È quanto si legge a pagina 147 delle motivazioni della sentenza di condanna all’ergastolo del neofascista Paolo Bellini (1.754 pagine depositate lo scorso 5 aprile) pronunciata dalla Corte di Assise di Bologna il 6 aprile 2022. I lavori del professor Angelo Ventrone (oltre a quello citato, anche "L’Italia delle stragi"), docente di Storia contemporanea all’Università di Macerata, sono stati di recente più volte citati anche nella trasmissione di Flavio Tranquillo su Sky, dedicata alla strategia della tensione ("Il buco nero").

Professor Ventrone, che effetto le fa essere citato nelle motivazioni di una sentenza?

"Un riconoscimento che mi procura soddisfazione e di cui ringrazio la Corte di Bologna. Mi fa piacere non solo e non tanto a livello personale, quanto per il fatto che la Corte, nel ricercare i mandanti della strage alla stazione, ma in realtà dell’intera strategia della tensione, ha acquisito e accettato la tesi, il filo rosso di cui si parla, a cui sono pervenuto in anni di ricerche".

E qual è questo "filo rosso"?

"La strategia della tensione è stata una sofisticatissima manipolazione psicologica dell’opinione pubblica, una grande messinscena, con tante accortezze usate per rendere credibile il racconto di una finzione, in relazione al crescente peso e al conseguente avvicinarsi al governo del Pci. Neofascisti e neonazisti sono stati la manovalanza dei vertici deviati dei servizi segreti italiani e stranieri, di settori dell’esercito e delle forze dell’ordine, di logge massoniche, in primis la P2, di circoli imprenditoriali".

Con quale obiettivo?

"Destabilizzare l’ordine pubblico, attribuendone la responsabilità ai gruppi di estrema destra e a quelli di estrema sinistra. Il messaggio "nascosto" era quello di dire all’opinione pubblica che di questi non ci si poteva fidare e, di conseguenza, non si poteva che volgere lo sguardo alle forze moderate, le sole ritenute in grado di mantenere l’ordine, essere guida di governo".

Quale era, invece, il racconto visibile della finzione?

"Si evocava il fascismo, ma in realtà, non c’era una vera nostalgia del fascismo. Colpi di Stato sempre annunciati non venivano mai realizzati e le responsabilità degli attentati venivano attribuite sempre a personaggi sì coinvolti, ma dalla personalità borderline. Una scelta non casuale, ma mirata, per minarne la credibilità e creare una "nebbia diffusa", in cui quello che emergeva era una sorta di caos, in modo da indirizzare l’opinione pubblica verso lo Stato e le forze moderate per chiedere sicurezza. Da Piazza Fontana in poi, viene messa sotto accusa la Sinistra, e quando cominciano le indagini sulla Destra queste vengono rallentate, ma non impedite. Sono in azione dei burattinai che agiscono su due fronti, dietro le quinte, per creare questo clima di disorientamento"

Sarà pure stata una finzione. Ma i morti, purtroppo, sono stati reali…

"Nella logica di chi ha ideato e attuato la strategia della tensione i morti sono stati previsti come male minore. Basta ricordare quanto disse un ufficiale implicato in queste trame, Amos Spiazzi, al giudice Tamburino nell’ambito dell’inchiesta sulla "Rosa dei Venti" nel 1974. Interrogato sul perché delle bombe e dei tanti morti, replicò al giudice: "Meglio una strage di una guerra civile". Questo è quello che si paventava qualora si fosse formato un eventuale governo con rappresentanti del Pci".