"La strumentazione è ridotta Ora il quadro è meno specifico"

Talpacci: prima facevamo ecografie ed emogasanalisi adesso abbiamo solo endoscopio e saturimetro

"La differenza principale sta nella visita domiciliare: prima, i medici delle Usca effettuavano l’ecografia toracica e l’emogasanalisi (un prelievo arterioso) e il quadro sul paziente con il Covid era più specifico, così da capire anche se fosse necessaria l’ospedalizzazione. Ora, il medico di medicina generale, da solo, procede con mani, endoscopio e saturimetro". A parlare è il dottor Antonio Talpacci, che dallo scorso 30 giugno ha dismesso i panni del coordinatore del distretto di Camerino (con San Severino e Matelica) per le Usca - Unità speciali di continuità assistenziale. Ma continua ovviamente ad essere medico di famiglia (il cosiddetto medico di medicina generale). "Per fortuna però – specifica – gran parte dei pazienti positivi presenta sintomi lievi; la nuova variante Omicron colpisce le prime vie aeree e non si registrano le polmoniti interstiziali come prima. Bisogna comunque fare attenzione nei confronti degli anziani e di chi persone con comorbidità e patologie concorrenti". Rispetto al passato, nella visita domiciliare, cambia anche la vestizione e svestizione dei dispositivi di protezione individuale, perché adesso il medico di base non è più aiutato da un infermiere nell’operazione. Prima del 30 giugno, in qualità di medico "senior", come gli altri coordinatori Usca, ha svolto una funzione di tutoraggio. "Non so come e quando saranno attivate le unità di continuità assistenziale (Uca) – prosegue il dottor Talpacci – anche perché non credo prevedano più i coordinatori. Non so neanche se ci siano state difficoltà nel reperire personale; credo che la retribuzione oraria delle Uca sia come quella delle guardie mediche, inferiore quindi alle Usca. Non abbiamo ancora il polso della situazione".

Lucia Gentili