La versione di Bonomi "Il Pnrr deve creare Pil, non ha senso indebitarsi per fare delle rotatorie"

Il presidente di Confindustria: il vero articolo 18 sono le competenze, ecco quali sono le autentiche garanzie per il lavoratore e per l’imprenditore "I Centri per l’impiego non funzionano, stiamo buttando via i soldi".

La versione di Bonomi  "Il Pnrr deve creare Pil,  non ha senso indebitarsi  per fare delle rotatorie"

La versione di Bonomi "Il Pnrr deve creare Pil, non ha senso indebitarsi per fare delle rotatorie"

di Lorenzo Monachesi

"Il vero articolo 18 sono le competenze, ecco le autentiche garanzie per il lavoratore, ma anche per l’imprenditore perché è indispensabile una continua formazione". È quanto ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, all’assemblea generale di Confindustria Macerata dedicata al tema "Il lavoro che cambia". "Bisogna entrare – aggiunge – in una politica vera di formazione, di sostegno e di avviamento dove la nostra strada è un sistema pubblico-privato".

È stata un’intensa mattinata al teatro Lauro Rossi dove, oltre alla relazione del presidente Sauro Grimaldi, ci sono stati gli interventi di Sandro Parcaroli, del prefetto Flavio Ferdani, dell’assessore regionale Andrea Maria Antonini, di Gino Sabatini, presidente di Camera Commercio; c’è stata la relazione di Serafino Negrelli, docente di Milano Bicocca. Inoltre Veronica Gentili, giornalista Mediaset, ha condotto una tavola rotonda con l’ex ministro Patrizio Bianchi; Andrea Cuccello, segretario confederale Cisl; Carlo Alberto Carnevale Maffè della Sda Bocconi; in collegamento da remoto Sonia Bonfiglioli, dell’omonimo gruppo industriale. È stata ricordata da Sabatini la necessità che i giovani possano spendere subito quanto studiato e in un certo senso è stato detto da tutti che è in atto un profondo cambiamento che inevitabilmente tocca ciascun lavoro, anche quello del sacerdote. "Da anni – dice il vescovo Nazzareno Marconi – viviamo l’alternanza scuola-lavoro. Nel nostro caso il giovane frequenta il seminario per quattro giorni e negli altri la parrocchia ed ecco che c’è uno scambio continuo. E poi occorre avere il coraggio per un pensiero nuovo, basta con quelli che affondano a 200 anni fa rifacendosi al liberismo o a Marx".

Bonomi ha toccato più temi: il Pnrr, il Mes, l’immigrazione e i Centri pubblici per l’impiego. "Questi ultimi non funzionano, stiamo buttando via i soldi. Sono poi preoccupato dai 2 milioni e mezzo di giovani che non studiano e non cercano lavoro". Il discorso è poi scivolato sul Pnrr. "L’obiettivo è far sì che si possa creare Pil, allora sì che ha senso indebitarsi, al contrario aprirei più di una riflessione se è per fare quattro rotatorie e quei debiti ricadranno sui nostri figli". C’è anche la necessità di apportare delle modifiche al Pnrr. "La Germania ne ha già chieste due, le ha presentate, sono state approvate e quindi modificate. Questo non è solo un tema italiano". Durante la tavola rotonda ci sono stati problemi con il collegamento da remoto con Bonfiglioli, e magari questa difficoltà mostra la necessità di ammodernare le infrastrutture. "E perché non utilizziamo il Mes come strumento di politica industriale?". La richiesta avanzata da Bonomi nasce dalle esigenze che necessitano di investimenti corposi nelle transizioni digitali e ambientali. "La transizione green europea prevede investimenti per 3.500 miliardi, se vogliamo agganciare gli obiettivi che ci siamo dati. Per l’Italia vuol dire 650 miliardi, ma nel Pnrr ci sono tra i 60 e 70 miliardi e questo vuol dire che tutto il resto lo devono fare imprese e famiglie. Ho suggerito al governo, se ritiene che non sia uno strumento utile per salvare le banche o per fare altre cose, di chiedere all’Europa di utilizzarlo per investimenti dove lei stessa ci spinge ad andare". La denatalità è un problema tutt’altro che secondario. "È impensabile poter crescere quando si ha una curva demografica così asfittica. La Francia ha messo in campo politiche ad hoc in tal senso".

C’è anche la questione dell’immigrazione. "Per la conformazione dell’Italia – ha detto Bonomi – saremo soggetti a nuove pressioni migratorie, occorre avere la capacità di affrontare il tema al meglio. Ci sono paesi come il Canada che hanno sviluppato l’immigrazione di ‘qualità’, che utilizzano il meccanismo dei punti per selezionare gli ingressi nel paese, e la Germania, che con lo scoppio della crisi in Siria va a prendersi migliori laureati. La grande sfida – ha concluso Bonomi – è la legge di bilancio che arriverà, con la quale dovranno rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale".