LORENZO FAVA
Cronaca

La versione di Zeman a Overtime: "Il calcio è business, si è rovinato"

L’allenatore al festival dello sport: "La più grande soddisfazione? Uscire tra gli applausi nonostante la sconfitta"

La versione di Zeman a Overtime: "Il calcio è business, si è rovinato"

"La più grande soddisfazione era uscire dal campo in trasferta, seppur sconfitti, sotto gli applausi del pubblico". Zdenek Zeman racconta a Overtime la sua mentalità. Al teatro della Filarmonica l’allenatore di Roma, Lazio, Foggia e Pescara ha ripercorso, presentando il suo libro "La bellezza non ha prezzo", con Andrea Di Caro e Andrea Marotta, la sua carriera, dai calciatori allenati all’intervista in cui denunciò l’abuso di farmaci. Quando le squadre di Zeman scendevano in campo, le partite erano ricche di gol. "Per me lo sport è meritocrazia, voglio che la gente che va allo stadio si diverta, si appassioni".

Alla domanda di Marotta in riferimento al calcio arabo di oggi, che richiama grandi campioni per la grande quantità di denaro offerta, il boemo risponde: "Oggi il calcio è sempre più business, si è rovinato". Le squadre di Zeman, basate su un sistema votato all’attacco e allo spettacolo, si sono rivelate spesso le migliori realizzatrici del campionato. Così con Roma e Lazio, e quasi anche con un allora neo promosso Foggia, che sfiorò l’accesso alla coppa Uefa. L’allenatore racconta dei duri allenamenti a cui sottopone i calciatori: "Dai ragazzi vorrei sempre di più", dice parlando della sua mentalità. "Le persone devono fare ciò che amano, io amo lo sport", dice l’attuale allenatore del Pescara, dove ha in squadra per la maggior parte giovanissimi. E racconta: "Ho sempre preferito allenare giocatori da formare piuttosto che quelli già esperti, i fuoriclasse". Un allenatore di poche, precise parole che ha assorbito l’attenzione della sala. Un allenatore il cui ufficio, ha raccontato sul palco Andrea Di Caro, vicedirettore de La Gazzetta dello sport, era il baretto sotto casa. "Per intervistarlo la prima volta, ai tempi in cui allenava la Roma, lo chiamai a casa. Mi ricevette poi al bar e da lì abbiamo costruito un rapporto che dura da 25 anni". Zeman racconta questo e altro nella sua recente autobiografia, il libro di un uomo che a 76 anni è il più esperto allenatore di calcio in Italia, capace di far parlare di "Zemanlandia" per il suo sistema di gioco che tanti hanno cercato nel corso degli anni di replicare. Allenatore per vocazione, rispetto all’intervista in cui invitò il calcio ad uscire dalle farmacie e dagli uffici finanziari, sottolinea: "Quell’intervista mi fece male, ma credo che abbia salvato dei ragazzi".