L’addio a Fanuli: "Vuoto enorme"

A Pesaro l’ultimo saluto al giudice. I colleghi: grandissima umanità, ha dato tutto se stesso alla giustizia

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La sua toga appoggiata sulla bara, quel "mantello" da giudice che ha indossato fino all’ultimo. E attorno, tutto il mondo della giustizia marchigiana, ma non solo. In tantissimi, tra magistrati, avvocati, cancellieri, forze dell’ordine, autorità civili e tutti quelli con cui è stato fianco a fianco ogni giorno, per anni, nei vari tribunali in cui ha lavorato, hanno voluto essere presenti ieri pomeriggio in Duomo a Pesaro per dare l’ultimo saluto al presidente Giuseppe Fanuli, a lungo giudice anche a Macerata, trovato senza vita giovedì scorso nella sua casa in centro storico. Una folla silenziosa ha atteso sul sagrato l’arrivo del feretro. Portata a spalla fin sotto l’altare, accanto alla bara c’era il picchetto d’onore interforze. A celebrare la funzione, il vescovo Sandro Salvucci: "È una partenza che lascia un grande vuoto. È stato capace di mettere insieme giustizia e umanità ed è venuta fuori l’equità, che è quella giustizia che guarda l’uomo. Il Vangelo dice "beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati" E questo si è compiuto nella vita di Fanuli: lui ha amministrato la giustizia con anima e umanità". Poi diversi colleghi hanno preso parola per ricordare il magistrato, l’amico, l’uomo. Commosso il ricordo del giudice Lorena Mussoni: "Era testardo, ma riusciva sempre a convincermi perché aveva sempre ragione lui. Aveva una cultura vastissima, ma soprattutto ho potuto conoscere e apprezzare la sua profonda umanità, che provava a nascondere dietro il suo carattere schivo". "Siamo smarriti – ha detto il procuratore capo Cristina Tedeschini – ha dato alla giustizia tutto se stesso. Aveva grande umanità, mai si è potuto dubitare della sua assoluta convinzione di fare il bene". Poi le testimonianze del procuratore Sergio Sottani: "lui non voleva appartenere a una logica di potere, mi lascia la passione civile di fare il magistrato, ciao Pino, amico mio", dei sostituti Paolo Gubinelli che ha detto di aver indossato la toga a tre funerali di colleghi: "Falcone, Borsellino e Fanuli" e Andrea Laurino: "Ci eravamo promessi di farci il discorso uno al funerale dell’altro, con lui si scherzava, ci litigavamo la pasta al bar del tribunale". La salma è stata tumulata al cimitero di Treia.