L’approdo della regina della vela New Zealand naviga per l’inclusione

Da Trieste fino al Principato di Monaco, l’equipaggio è composto da quindici paratleti della Fai sport

Migration

Tra le braccia del porto, nel calore dei civitanovesi. Così è stata accolta, nel tardo pomeriggio di ieri, la New Zealand Endeavour, l’imbarcazione a vela che nel 1992 fece sognare gli italiani, vincendo l’America’s cup. L’imbarcazione ha fatto tappa al molo sud, circondata da oltre un centinaio di presenti: c’erano, tra gli altri, il sindaco Ciarapica, il comandante del porto Ylenia Ritucci, tanti ammiratori e curiosi. Ma stavolta, per questa barca leggendaria, il primato è battuto prima ancora di iniziare: si chiama inclusione sociale. L’equipaggio che sta salpando le tormentate acque dell’Adriatico, nell’ambito della Bull Days Inclusive Sailing Cup, è infatti composto da quindici paratleti della Fai sport, società sportiva paralimpica che da ventisette anni è protagonista nella scena nazionale. Nell’ambito di questa iniziativa, una circumnavigazione della penisola sulla distanza di 1.400 miglia per la durata di 45 giorni, il timone della New Zealand ha fissato la rotta a Civitanova, partendo domenica dal molo Audace di Trieste, per raggiungere il Principato di Monaco, il 24 giugno. Ma ci saranno altre località dove approdare, come Porto Cesareo, Palermo, Napoli, Pisa e Genova, e ognuno di questi traguardi sarà segnato da iniziative nel segno dell’inclusione sociale, sulla terraferma. Al vertice dell’equipaggio spiccano l’armatore Ezio Tavasani e l’aiuto Mauro Magarotto, oltre alla quindicina di paralimpici. D’altronde, è questo il senso della Bull Days Inclusive Sailing Cup: unire più mondi, includere le disabilità nell’attività sportiva e dare l’apporto al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 Onu. E non è tutto; tra gli obiettivi di questo progetto c’è anche l’ambiente, data l’adesione alla Charta Smeralda, il codice etico per la conservazione degli ecosistemi marini e costieri di "One Ocean Forum", per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di tutelare gli oceani. Al molo sud, ieri, c’erano anche i rappresentanti della famiglia Paniccia, di Ica Group, sponsor tecnico della Bull Days Inclusive Sailing Cup. La nota azienda civitanovese ha anche realizzato, per New Zealand, una particolare vernice protettiva per le vele a basso impatto ambientale. L’approdo dell’imbarcazione è stato incorniciato da una sfilata di Lamborghini, sulla banchina del porto. Francesco Rossetti