L’area per i camper finisce nel mirino Scattano due esposti della minoranza

L’area camper di località Boccioni, a Fiastra, è finita sotto la lente della minoranza, in particolare del capogruppo Marcello Cocci. Questi ha presentato due esposti in Procura (uno nell’agosto 2020 e un altro nel febbraio 2021), rispettivamente per "omessa vigilanza dell’area, non essendo mai stata effettivamente gestita", e per eventuali illegittimità di alcuni atti dell’amministrazione comunale, legati all’obbligo di astensione per l’articolo 78 del Tuel, il Testo unico degli enti locali, e per il versamento di una somma al gestore. L’articolo in questione dispone che gli amministratori comunali devono astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. E, in questo caso, il gestore, ovvero il concessionario dell’area, sarebbe un affine (un nipote da parte della moglie). "L’area camper ritorna al Comune, ma il rimborso al privato non era dovuto – afferma l’opposizione consiliare "Fiastra domani" –. La minoranza chiede l’annullamento della delibera e il recupero delle somme pagate. I consiglieri di minoranza Cocci, Ricottini, Blanchi e Sestili hanno presentato una mozione al sindaco per chiedere l’annullamento della delibera di giunta in cui veniva approvata la ripresa in carico dell’area camper in località Boccioni da parte del Comune, disponendo il rimborso di 67.000 euro al concessionario (che non aveva quindi diritto a nessun rimborso). Vi è poi da aggiungere che, qualora fosse accertato il legame di parentela tra il concessionario e il sindaco, il sindaco avrebbe deliberato in palese conflitto di interessi". La minoranza in un mozione ha chiesto al Consiglio di "esprimersi sul caso". Ma la mozione non è stata accolta e quindi non è inserita tra i punti all’ordine del giorno della prossima seduta. "Tutte le carte prodotte sono passate anche tramite Protezione civile regionale – replica il sindaco Scaficchia –. L’area per i camper è stata creata e sistemata dal concessionario con fondi propri. Noi come Comune successivamente abbiamo cercato di prenderla per farla funzionare, cosa che abbiamo fatto. Mi sono fidato degli uffici quando mi è stato detto che non c’era un’incompatibilità e ho agito in buona fede".