
Finanziato con il Pnrr il recupero dello slargo intitolato a padre Matteo Ricci. Sabato la cerimonia con la presenza di delegazioni da Shanghai e Pechino.
Un altro spazio, finanziato con i fondi del Pnrr per la rigenerazione urbana, viene restituito alla città ed è il largo Li Madou (Matteo Ricci). Sabato alle 11 si terrà l’inaugurazione ufficiale e domenica alle 17.30 l’esibizione del gruppo musicale la Route 77. Situato lungo via Don Minzoni, dove era il busto di Mazzini, precedentemente largo Donatori di sangue, è stato per anni uno spazio abbandonato. "Largo Li Madou – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli – è un luogo d’incontro tra Oriente e Occidente, dove il dialogo e l’ascolto trovano il loro ambiente naturale". "Questo piazzale diventerà un simbolo. Abbiamo proposto – spiega Dario Grandoni, presidente della Fondazione Internazionale Padre Matteo Ricci – di far realizzare dallo scultore cinese Yang Dongbai la statua che raffigura l’amicizia fra padre Matteo Ricci e Xu Guangqi. Con questo artista abbiamo già collaborato nel 2014 e nel 2019 per i progetti con la municipalità di Shanghai. Abbiamo voluto che sul piazzale ci fosse un altro segno dell’amicizia tra Macerata e la Cina e, prossimamente, all’ingresso verrà posizionata copia della stele che è sulla tomba di Matteo Ricci a Pechino. La giornata di sabato vedrà la presenza di delegazioni da Shanghai e Pechino e prevede – conclude Grandoni – anche l’inaugurazione della sede italiana del World Sinology Center che sarà nella casa di padre Matteo Ricci" e che rappresenta un luogo di incontro e di conoscenza tra la cultura occidentale e orientale".
"L’odierno progetto architettonico – prosegue l’assessore Silvano Iommi – ha voluto restituire valore all’identità storica stratificata del sito che era divenuto uno spazio dimenticato, riproponendo l’idea della primitiva piazza delle erbe con le sue gradinate ottocentesche, già ora piacevolmente ricche studenti, che collegano al portico dell’ex Foro Annonario, richiamando idealmente l’unione fra "agorà" e "stoà" ossia piazza scoperta e piazza coperta. Viene ora restituito un luogo non dell’attraversare ma dello stare. Non è un caso che questo spazio sia stato intitolato a padre Matteo Ricci, nato nel 1552 proprio in questo quartiere di San Paolo dove si trovavano la sua casa e la spezieria del padre Giovanni Battista". La prorettrice vicaria Catia Giaconi, in rappresentanza del rettore John McCourt attualmente a Pechino, sottolinea come "anche noi eravamo in attesa di un simbolo e portiamo il plauso per il connubio di questo luogo che è tra storia e design moderno e accessibile. Mi auguro che sia uno spazio nuovo dell’incontro non solo internazionale ma anche generazionale". "Un luogo ponte situato fra la sede della chiesa e il centro universitario e civile", lo descrive l’assessore Katiuscia Cassetta. "Un luogo definito "hortus conclusus" che è anche il simbolo della Vergine Maria", evidenzia l’assessore Marco Caldarelli. Con questo nuovo intervento Macerata rinnova il suo legame con padre Matteo Ricci e la sua vocazione nell’attraversare distanze fra i due poli della civiltà mondiale.