L’arte di Pino Procopio in mostra "La malinconia lo lega a Leopardi"

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"Leopardi e Recanati città della cultura è un connubio che cerchiamo sempre di valutare al massimo e questa esposizione lo dimostra ancora una volta": ha aperto così, ieri pomeriggio, il sindaco Bravi la cerimonia di inaugurazione della mostra "Giacomo" dell’artista Pino Procopio. "Riaprire gli spazi dell’atrio comunale, dopo il periodo di chiusura forzata – ha sottolineato l’assessore alla cultura Rita Soccio – è un bel segnale di ripartenza e farlo con una mostra come questa di Procopio mi riempie di orgoglio". A sottolineare il valore dell’opera anche l’assessore regionale Giorgia Latini che in un video messaggio ha sottolineato come "questa mostra è l’unione di due figure di spicco che valorizzano la regione ancora di più e Recanati si arricchisce con questa mostra di grande spessore che unisce l’arte contemporanea alla storia del nostro territorio". Il tanto lavoro che c’è stato dietro l’organizzazione della mostra è stato rimarcato dal consulente artistico Nazareno Verdesi. "È stato un grande lavoro di squadra e l’emozione davanti al lavoro completato ti ripaga di tutti gli sforzi fatti". A spiegare il linguaggio dell’artista è stato il prof Stefano Papetti, curatore della mostra. "Toccare Leopardi è sempre pericoloso, ma Procopio si è avvicinato a lui in punta di piedi. C’è una linea di malinconia di fondo che lega Leopardi a Procopio: tra le opera predominano quelle basate sul pessimismo cosmico. Si tratta di opere estremamente efficaci che aiuteranno le persone ad accostarsi alle opere di Leopardi". Infine la parola all’artista: "All’inizio ero spaventato, ma poi, durante il viaggio attraverso le opere di Leopardi, mi sono ricreduto e ho scoperto, oltre al poeta, anche il pittore perché Leopardi dipinge con la penna. Da lì in poi è stato facile, un viaggio in armonia".

Antonio Tubaldi