"Il futuro che ci guarda dal passato" è il titolo del convegno nazionale sull’arte sacra che si terrà domenica al Museo dell’arte recuperata (Marec) di San Severino. "In un contesto culturale sempre più privo del senso dell’arte come maestra di vita - si legge nella nota degli organizzatori - diventa importante sollecitare un ponte tra il mondo religioso-spirituale e la modernità". Da qui l’idea di stimolare una riflessione sull’arte "non con la nostalgia del passato ma con la speranza di cose nuove, come una via per credere ancora. È un dialogo tra arte e fede, dove l’arte è intesa come memoria viva, come una tradizione senza la quale non si potrebbe comprendere il momento che viviamo né il futuro". Il primo appuntamento della giornata è alle 9:30 con una visita guidata al MaRec. E poi alle 15 il convegno vero e proprio. Il Museo dell’arte recuperata, è il museo diocesano dell’arcidiocesi che raccoglie in un’unica esposizione le opere salvate dalle chiese dopo il terremoto del 2016. È, dunque, la cornice privilegiata per il convegno e dove sarà anche possibile visitare le opere esposte di cui fanno parte autentici gioielli, come la Madonna del Monte di Lorenzo d’Alessandro o la statua lignea della Madonna di Macereto. Tra i temi che verranno dibattuti: dialogo tra le collezioni d’arte sacra antica e l’arte sacra contemporanea; l’arte sacra come dimensione artistica dell’esperienza della fede trinitaria; il pittore Lorenzo Lotto e la sua vicenda artistica con la basilica della Santa Casa di Loreto; la Chiesa e il suo percorso storico nella regolamentazione dell’arte sacra. Simone Saccomani, del Centro Alti Studi, modererà il convegno che vedrà la partecipazione di importanti relatori e docenti, Stefano Testa Bappenheim, docente Diritto ecclesiastico e canonico all’Università di Camerino, Ralf Van Bühren docente alla Pontificia Università della Santa Croce, Barbara Mastrocola, direttrice del Marec, Francesca Coltrinari dell’università di Macerata, Josè Maria Galvan del dipartimento di Teologia morale dell’Università Pontificia della Santa Croce.
g. g.
