"Lasciati a metà i lavori in corso Annibal Caro"

La protesta dei cittadini: "Manutenzioni al pavé solo sul lato est di piazza Vittoria". Monachesi: "Mobilità ostacolata, lo spopolamento crescerà"

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di Ennio Ercoli

"Vorrei proprio sapere dal sindaco per quale motivo i lavori di manutenzione del pavé in corso Annibal Caro non sono stati completati in piazza Vittoria, dove si trova lo storico torrione dell’acquedotto comunale". A dirlo è Margherita Girotti, che abita proprio di fianco all’infrastruttura, nella storica zona del Girone, la parte più antica di Civitanova Alta. "I lavori si sono fermati incredibilmente sul lato est di piazza Vittoria – prosegue la Girotti, esponente di una famiglia storica di Civitanova: il papà ha gestito l’omonimo pastificio che si trovava di fronte alla Casa Annibal Caro (oggi Pinacoteca) –, dove le vie di fuga sono state sistemate a regola d’arte con la sabbia. Lasciato invece tutto come prima sui lati nord, ovest e sud della piazza. Non è tanto piacevole da vedersi. Alcune anziane a volte sono cadute per il pavè sconnesso. E poi ci sarebbe da dire che occorre pitturare il portone della torre dell’acquedotto e pulire la lunetta con lo stemma del Comune e di San Marone. Ricordo altresì che a pochi passi da qui c’è anche la casa del ballerini Cesare ed Enrico Cecchetti dove i turisti si fermano incantati". "Vorrei inoltre far presente alla nuova amministrazione che si è insediata – aggiunge la Girotti – che Civitanova Alta ha una sola via di entrata (Roma) e di uscita (Porta Marina) entro le mura. Sarebbe necessario – come hanno tutti gli altri comuni storici maceratesi – una seconda via di uscita, non solo per le "emergenze". Noi abitanti del Girone siamo agli "arresti domiciliari". Quando ci sono le manifestazioni, tutto viene chiuso e noi siamo bloccati. Solo i giovani possono raggiungere la zona a piedi affrontando salite, scalette e vicoli. E’ un problema complicato, ma sebbene prospettato da decenni non è stato mai affrontato tecnicamente, mentre sarebbe ora". "Concordo con le osservazioni di Margherita – rafforza Silvia Monachesi, nata e crescita proprio in piazza Vittoria –. La mobilità è ostacolata soprattutto per le persone anziane, ma anche per noi giovani, perché non ci sono parcheggi sufficienti a ridosso. Lavorando alla Falc vengo qui a pranzo da mamma, ma da qualche anno sono stata costretta a trasferirmi al porto, perché qui tutto è diventato impossibile. E se nel centro storico non ci possono rimanere neanche i giovani come me è chiaro che lo spopolamento è destinato solo ad accrescersi".