REDAZIONE MACERATA

"L’asilo nido non serve. Il Pnrr ricade sui cittadini"

L’assessore Bartomeoli solleva perplessità rispetto alla struttura che passa da 39 a 100 posti: "Nessuna analisi o studio di fattibilità prima del progetto" .

Roberto Bartomeoli

Roberto Bartomeoli

"Serve davvero un asilo da 100 posti-bambino? A sollevare il caso è l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco di Recanati, Roberto Bartomeoli, che in un intervento pubblico non ha nascosto perplessità e preoccupazione: "Quando ci siamo insediati in Comune ho trovato avviati i lavori per un asilo nido che passa da 39 a 100 posti-bambino, tutto finanziato con fondi Pnrr, ma senza nessuna analisi, nessuno studio di fattibilità, nessun documento che dimostri che ci sia davvero bisogno di triplicare i posti per questo servizio". Una denuncia che va dritta al cuore di uno dei problemi più gravi nella gestione delle risorse del Pnrr: si pensa a costruire, ad ampliare, a inaugurare, ma non ci si interroga minimamente su come gestire poi ciò che si realizza. Un asilo triplicato nelle dimensioni significa più spazi, più sezioni, più personale, più attrezzature, più costi, m a questi aspetti fondamentali sembrano essere stati completamente ignorati. Domande legittime che restano, purtroppo, senza risposta. Il sospetto – sempre più fondato – è che si sia agito in fretta, solo per non perdere i fondi, senza una reale pianificazione: una corsa cieca verso l’obiettivo della spesa senza valutare la sostenibilità a medio e lungo termine. Il risultato? Strutture nuove ma vuote, servizi teorici ma ingestibili nella pratica. Il vicesindaco è andato anche oltre, sottolineando un rischio ancora più ampio: "Il PNRR non è un pozzo senza fondo: è un debito che ricade su tutti i cittadini. Se si spendono soldi pubblici, bisogna prima chiedersi se quell’investimento è davvero utile alla comunità. Non si può costruire per costruire, senza sapere se ci sarà domanda, utenza, capacità gestionale". E in effetti, nel caso dell’asilo nido da 100 bambini, manca tutto questo: non esistono analisi demografiche che giustifichino un aumento del genere, non ci sono proiezioni sui bisogni delle famiglie, non c’è un piano per assumere educatori e personale ausiliario, né per coprire le spese correnti. È come se si fosse costruito un palazzo, ma senza pensare a chi dovrà viverci e con quali risorse.

"Non è così che si amministra – ha aggiunto Bartomeoli – non basta tagliare un nastro e farsi la foto. Poi arriva il giorno dopo e ti accorgi che non hai i soldi nemmeno per accendere le luci". Il contrasto con altri interventi del Pnrr è netto: il vicesindaco ha infatti ricordato positivamente il progetto della nuova scuola dell’infanzia costruita vicino al palazzetto dello sport: "Qui c’è logica nel progetto perché sono stati accorpati due plessi scolastici in locali ormai inadeguati non di proprietà comunale, per cui si pagavano affitti. Quella è stata un’operazione intelligente: avremo una scuola moderna, correttamente dimensionata, senza spese di locazione e con personale già in organico".

Asterio Tubaldi