L’assessore Laviano "Fatto tanto per il centro, ma bar e ristoranti la domenica stiano aperti"

Il ragionamento: se noi organizziamo iniziative e poi quasi tutti restano chiusi, si vanificano gli sforzi. Serve più collaborazione dai commercianti "Mai nessuno era andato in Regione quanto me per trovare dei fondi".

L’assessore Laviano  "Fatto tanto per il centro,  ma bar e ristoranti  la domenica stiano aperti"

L’assessore Laviano "Fatto tanto per il centro, ma bar e ristoranti la domenica stiano aperti"

di Chiara Gabrielli

Negozi in fuga dal centro storico. "Come intervenire? Noi abbiamo fatto tantissimo per il centro. Servirebbe, però, anche maggiore collaborazione da parte dei commercianti. Se noi organizziamo un’iniziativa e poi la domenica quasi tutti i bar e ristoranti restano chiusi, rischiamo di vedere vanificati tutti gli sforzi". L’assessore alle attività produttive Laura Laviano spiega la situazione, dopo che il Carlino ha dato notizia della chiusura della storica ottica Martinelli per il corso della Repubblica (il mese prossimo), dove aveva aperto 50 anni fa, e di Calzedonia in via Lauri (che se ne andrà ad agosto), punto vendita aperto oltre 30 anni fa. Questi sono solo gli addii più recenti al centro di una lunga serie.

L’assessore Laviano premette che "il Comune, con i propri fondi, non può fare niente, ma mi sono mossa, andando almeno quattro o cinque volte in Regione per trovare bandi ad hoc per offrire ai commercianti aiuto e sostegno, magari anche retroattivi. Proprio l’altro giorno ho segnalato in chat un avviso per le bollette". Ieri è uscito il bando a sportello rivolto sia alle micro e medie imprese sia ai liberi professionisti: "Chi prima arriva ne beneficia – spiega Laviano –. Sono stati stanziati cinque milioni e 400mila euro come contributo bollette per gli anni 2021-2022, sarà pagato il 50 per cento degli importi che si dimostrerà abbiano avuto un aumento rispetto all’anno precedente. Comunque, penso che mai nessuno prima sia andato in Regione per organizzare gli aiuti da offrire ai commercianti e cercare soluzioni del genere". L’assessore precisa che "i centri storici sono in sofferenza un po’ ovunque, per forza di questi tempi i negozi chiudono, con tutti gli aumenti che hanno avuto. Dico che è necessario però ragionare in un’ottica di collaborazione tra commercianti, non considerando ad esempio piazza Mazzini come periferia ma come parte integrante, un tutt’uno con il centro. E la stessa sinergia serve anche tra Comune e operatori, tenendo aperti bar e ristoranti la domenica. Bisogna fare gioco di squadra. Se la gente viene per delle iniziative e poi non trova nulla di aperto per mangiare, è chiaro che deve spostarsi altrove, magari sulla costa".

Laviano sottolinea anche che "l’amministrazione, da parte sua, sta facendo tantissimo, cercando fondi, organizzando eventi nuovi, portando più gente in città. Basta pensare alla festa dei fiori di domenica in corso Cairoli, a FantaMacerata, Tipicità Evo, la festa della città di Macerata, e così via. È in partenza la lettera di partecipazione all’aperitivo Macerata, quest’anno metteremo a disposizione dei partecipanti una serata di formazione per l’accoglienza turistica". La festa della città di Macerata "sarà un’anteprima del gran Tour delle Marche, puntiamo sulla qualità che deve distinguere un capoluogo di provincia". A proposito di novità: si va verso lo spostamento di parte del mercato settimanale fuori dal centro storico, lungo viale Puccinotti. "Insieme con il sindaco Sandro Parcaroli, l’ufficio attività produttive e l’ufficiale Nicola Feliciani della polizia locale, abbiamo ascoltato le richieste degli ambulanti – spiega Laviano –. Anche se non sono commercianti maceratesi, se incontrano delle difficoltà credo che sia nostro compito ascoltarli. Il sindaco si è detto favorevole al cambiamento, appena possibile partiremo con l’esperimento. Per ora, delle 45 bancarelle in centro, 32 vogliono spostarsi". Le bancarelle saranno disposte ‘ad anello’: "Quelle che decideranno di restare nel perimetro del centro storico saranno disposte in piazza della Libertà, corso Matteotti, poi via Lauri, via Garibaldi, viale Puccinotti. Poi nulla da Porta Convitto a viale Trieste, per riprendere da piazza Mazzini e quindi le scalette.