CHIARA MARINELLI
Cronaca

L’autopsia su Gentiana: "Diciassette coltellate. Ha provato a scappare e a difendersi dai colpi"

Gli accertamenti del medico legale Tombolini: ferita anche al collo, fendenti dal basso verso l’alto con una lama da diciotto centimetri. Riscontrata pure la frattura del setto nasale per un calcio alla testa.

Gli accertamenti del medico legale Tombolini: ferita anche al collo, fendenti dal basso verso l’alto con una lama da diciotto centimetri. Riscontrata pure la frattura del setto nasale per un calcio alla testa.

Gli accertamenti del medico legale Tombolini: ferita anche al collo, fendenti dal basso verso l’alto con una lama da diciotto centimetri. Riscontrata pure la frattura del setto nasale per un calcio alla testa.

Gentiana ha tentato di scappare e di difendersi, ma l’ex marito, Nikollaq Hudhra, l’ha raggiunta e uccisa. Ha anche cercato di sgozzarla: una coltellata, infatti, è stata inferta anche al collo. Diciassette i fendenti con i quali l’uomo, 55 anni, ha colpito alle spalle l’ex moglie, Gentiana Kopili, sabato sera, nel parco di via Benadduci a Tolentino, mentre lei era al telefono e andava a piedi al lavoro. È morta così, per una emorragia interna, dovuta alle coltellate inferte dal suo ex marito. È quanto è emerso dall’autopsia, eseguita nella mattinata di ieri, all’obitorio dell’ospedale di Macerata dal medico legale Antonio Tombolini, incaricato dal sostituto procuratore Enrico Riccioni, che coordina le indagini sull’omicidio di Tolentino.

Ieri poco prima delle 9 il medico legale ha raggiunto l’obitorio. Sul posto è arrivato anche l’avvocato Lucia Testarmata, che assiste Hudra, in carcere con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Il legale, tuttavia, non ha assistito all’autopsia. Era presente, invece, l’avvocato Guglielmo De Luca, legale dei familiari di Gentiana: è stato quest’ultimo a fare il riconoscimento. "Avendo io conosciuto Gentiana Kopili per motivi precedenti, ho potuto riconoscere il cadavere – ha detto l’avvocato De Luca, prima che cominciasse l’accertamento –. L’autopsia servirà a chiarire il numero dei colpi inferti, la direzione, l’intensità e a definire quello che è successo immediatamente dopo l’omicidio". L’accertamento è durato oltre due ore. Diciassette i fendenti, alcuni dei quali mortali, inferti dall’uomo dall’alto verso il basso con un coltello da cucina della lama di 18 centimetri, che il 55enne aveva nascosto in una busta: la donna è stata colpita al costato e al dorso. Una coltellata passante sul braccio, e altre ferite superficiali, secondo quanto è emerso dall’autopsia, dimostrano che la donna aveva cercato di difendersi e provato a scappare. Poi, quando Gentiana era già a terra, l’ex marito l’ha colpita con un calcio alla testa, che le ha provocato la frattura del setto nasale. Dopo averla uccisa, sotto gli occhi dei passanti, Nikollaq Hudhra si è seduto su una panchina, di fronte al corpo della ex moglie senza vita. È stato raggiunto e portato in caserma dai carabinieri.

Nel corso dell’interrogatorio ha detto quanto poi ribadito martedì mattina davanti al gip del tribunale di Macerata. Ha raccontato di essersi ammalato: male alla pancia, al fegato, alla pelle. Oltre 70mila euro spesi in visite mediche. La causa di tutto, secondo lui – cosa che ha ribadito più volte – sarebbe stata la sua ex moglie, Gentiana, che lui nel corso dell’interrogatorio non ha mai chiamato per nome. La "signora" o "mostra" ha detto parlando di lei. Dopo l’autopsia la salma è stata riconsegnata ai familiari: nel pomeriggio di ieri è stata allestita una camera ardente in obitorio per i parenti. Oggi, dalle 10 alle 19 a Tolentino, sarà allestita la camera ardente nella tensostruttura della zona sportiva Sticchi. Poi la salma sarà trasferita in Albania.