L’avanzata del cemento Consumo di suolo da record

Ispra e Snpa: il livello della nostra provincia è il più elevato delle Marche in rapporto agli abitanti. Ma i dati di Macerata città sono in controtendenza.

L’avanzata del cemento  Consumo di suolo da record

L’avanzata del cemento Consumo di suolo da record

di Franco Veroli

Alla data del 31 dicembre 2021, nelle Marche la provincia di Macerata risulta quella con il più alto consumo di suolo per abitante: 510 metri quadrati, contro i 479,41 della provincia di Pesaro, i 397,84 di Fermo, i 384,89 di Ascoli e i 380,89 di Ancona. È anche quella in cui, tra il 2020 e il 2021, c’è stato il più alto incremento di consumo di suolo: 64 ettari in più, che significa una crescita del 2,08% per abitante l’anno. Seguono le province di Pesaro (33 ettari +0,93%), Fermo (26, +1,53%), Ascoli (21, +1,04%) e Ancona (-6, -0,12%). Complessivamente, in provincia, nel corso del tempo sono stati sottratti all’ambiente 15.679 ettari (64.751 nelle Marche), vale a dire quasi il 5,6% dell’intero territorio, secondo una tendenza in accelerazione. Questo è quanto emerge dai dati più aggiornati di Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale) e Snpa (Sistema nazionale protezione ambiente).

La situazione cambia se si prendono in considerazione solo i capoluoghi: Macerata città, infatti, è quella che finora ha consumato in valore assoluto meno suolo rispetto alle consorelle delle Marche: 1.141 ettari, contro i 1.370 di Fermo, i 1.538 di Ascoli, i 2.176 di Ancona e i 2.484 di Pesaro, anche se in percentuale è al tezo posto (12,36% del totale) rispetto ad Ancona (17,47%) e Pesaro (16,2%). In Italia "con una media di 19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni, e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo – sottolinea l’istituto – il consumo di suolo torna a crescere e nel 2021 ha sfiorato i 70 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali in un solo anno. Il cemento ricopre ormai 21.500 chilometri quadrati di suolo nazionale, 5.400 dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato". Sono numeri su cui, alla luce dei cambiamenti climatici e agli eventi drammatici che ne derivano, è necessario fare più di una riflessione, poiché l’espansione urbana, "rendendo il suolo impermeabile, oltre all’aumento degli allagamenti e delle ondate di calore, provoca la perdita di aree verdi, di biodiversità". Il fenomeno del resto, è strettamente correlato alla fragilità del territorio, anche questa rilevata dall’Ispra. In provincia di Macerata sono a rischio elevato o molto elevato 202 chilometri quadrati di territorio (il 7,3% del totale), su cui vivono poco meno di settemila persone (altri 16.621 residenti vivono in aree a rischio medio) e su cui sorgono 3.048 edifici. Nelle Marche, tra rischio frana (elevato e molto elevato) e pericolosità idraulica, i comuni interessati sono ben 167 su 227.