Lavorava in nero e aveva il reddito di cittadinanza

Finanza in azione: maxi sanzioni per lui e l’albergatore, trovato un altro dipendente irregolare. Sequestrata merce contraffatta

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di Paola Pagnanelli

Con il reddito di cittadinanza, lavorava in nero in un hotel di Civitanova. Per questo l’albergatore avrà una maxi multa e il lavoratore dovrà restituire i soldi presi. A scoprirlo è stata la Guardia di finanza. I controlli hanno fatto emergere anche altre irregolarità, nei distributori di benzina e nei negozi. I finanzieri del comando provinciale nei giorni scorsi hanno intensificato i servizi di prevenzione e contrasto dei traffici illeciti e dell’evasione fiscale e contributiva, mettendo in campo tutti i reparti provinciali. Obiettivi principali il contrasto al lavoro nero o irregolare, l’abusivismo commerciale, la vendita di articoli contraffatti eo insicuri, le frodi nel commercio di carburanti, lo spaccio di stupefacenti e gli illeciti nella spesa pubblica. Particolare attenzione è stata posta alla fascia costiera, numerosi gli interventi portati a termine dai circa 60 finanzieri, oltre alle unità cinofile di stanza alla Compagnia di Civitanova. Sono stati controllati circa 200 tra autoveicoli di lusso e automezzi commerciali, e identificate 250 persone.

Diverse le irregolarità riscontrate. Tra queste la scoperta di due lavoratori in nero in un albergo di Civitanova. Uno dei due stava anche ricevendo il reddito di cittadinanza, cosa che ha fatto scattare per l’albergatore due maxi sanzioni - di cui una aggravata per l’impiego del lavoratore con il sussidio statale - che vanno da un minimo di 3.960 euro a un massimo di 23.760 euro, nonché la segnalazione all’Inps per la sospensione e recupero delle somme illecitamente ricevute dal lavoratore.

Nel settore delle accise sono stati svolti cinque controlli a distributori di carburanti. In tre impianti (a Monte San Giusto, Corridonia e Montelupone) sono state scoperte irregolarità sulla corretta indicazione dei prezzi applicati e sulle comunicazioni al ministero dello sviluppo economico dei prezzi praticati. I distributori infatti devono indicare ai clienti il prezzo del self service, e la differenza di prezzo del carburante servito; in questi casi invece erano riportati solo i due prezzi, self e servito. Inoltre i gestori devono comunicare al Mise i prezzi ogni venti giorni, e negli impianti sanzionati non era stato fatto.

Per quanto riguarda il contrasto dell’abusivismo commerciale e della vendita di articoli contraffatti eo insicuri, sono stati fatti nove controlli che hanno portato al sequestro di circa 12mila articoli tra pelletteria, abbigliamento, occhiali e bigiotteria, alla denuncia di due persone, alla segnalazione alla Camera di commercio di sei responsabili e al sindaco di un extracomunitario che lavorava come ambulante senza le autorizzazioni.

Sul versante della lotta allo spaccio di stupefacenti, sequestrate modiche quantità di sostanze illecite e segnalati tre assuntori.