"Lavorerò in una casa di riposo, gli anziani hanno bisogno di noi"

Oggi la tesi, ma ha già dato la disponibilità alla residenza sanitaria di Castelraimondo "Aiuterò le persone fragili"

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di Franco Veroli

Oggi si laurea in scienze infermieristiche, ma ha già un lavoro. Christian Vignati, residente a San Severino, è uno dei nuovi infermieri che ancora prima di concludere il corso di studi, sono già stati contattati dalle strutture sanitarie pubbliche e private. "È stato un percorso duro e difficile, ma sono molto soddisfatto, perché finalmente potrò fare un lavoro che ho voluto". Ha sempre pensato di fare l’infermiere?

"A dire la verità no – ammette Christian Vignati –. Avevo iniziato gli studi in ingegneria, ma c’era qualcosa che non andava. Da una parte non mi trovavo a mio agio, dall’altra avvertivo l’esigenza di qualcosa di molto forte, cioè di dare una mano agli altri. A un certo punto mi è scattata questa spinta incontenibile. E così mi sono iscritto a scienze infermieristiche, un corso di laurea che mi avrebbe formato per un lavoro che considero come una grande missione".

Ha già un lavoro, prima ancora della laurea.

"Sì, nel senso che ho già dato la disponibilità a lavorare in una casa di riposo per gli anziani, a Castelraimondo. Voglio sottolineare che anche questa non è una scelta casuale, perché potevo indirizzarmi verso delle altre direzioni. Ho fatto la tesi sulla presa in carico dei pazienti anziani, che sono le persone più fragili e indifese. Sono gli anziani che ci hanno donato quello che oggi abbiamo, dobbiamo loro molta riconoscenza. E, quindi, sono ben contento di mettermi alla prova, soprattuto di farlo prima di tutto a loro sostegno".

Ha avuto altre offerte di lavoro?

"Assolutamente sì, moltissime, provenienti da più parti. Tanto per citarne alcune, mi hanno contattato anche da Matelica, da Fermo ed Esanatoglia. E, poi, posso partecipare all’avviso pubblico bandito per assumere degli infermieri da destinare agli ospedali. Sono stati tre anni di studio intenso e di duro impegno, e anche di sacrifici, ma ne è valsa davvero la pena. Sono soddisfatto e, davvero, le opportunità di lavoro non mancano". Paura dell’epidemia in corso? "Non direi, nel senso che questo lavoro comporta sempre dei rischi. Non a caso ci sono corsi di formazione continua in tema di sicurezza. È chiaro che ho la piena consapevolezza della situazione attuale, difficile e delicata, e quindi anche dei rischi che si possono correre. Per ridurli o, meglio ancora, evitarli, bisogna seguire rigorosamente i protocolli, rispettare le regole, mantenere i giusti comportamenti in rapporto al contesto in cui ci si trova ad operare. Ma, comunque, il rischio c’è sempre".