"Lavoro da completare, Camerino non può fermarsi"

Sandro Sborgia pronto a rimanere alla guida della città: "Fondamentale il programma straordinario di ricostruzione. Siamo leali, uniti e trasparenti"

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di Lucia Gentili

Sandro Sborgia, Camerino è la città simbolo del terremoto: come vuole impostare la ricostruzione?

"Abbiamo redatto il Programma straordinario di ricostruzione, il Psr, contenente le linee guida per le progettazioni, per eseguire gli interventi necessari nel centro storico e nelle frazioni. Si tratta di un documento fondamentale per accelerare la ricostruzione ed è assurdo anche solo ipotizzare di non utilizzarlo o rifarlo ex novo. Peraltro, svariati Comuni limitrofi lo hanno preso ad esempio, a dimostrazione della validità del lavoro fatto. Sono stati consegnati i Piani attuativi, che permettono di avviare i lavori anche nelle zone perimetrate. Tutti questi strumenti sono stati approvati in Conferenza di servizi e dallo stesso vicecommissario (ovvero il governatore Acquaroli) e non possono essere messi in discussione. Chi dice che sono stati bocciati dice una sciocchezza. La nostra priorità è la ricostruzione fisica e del tessuto sociale".

Mancano luoghi di aggregazione. Come rimediare?

"E’ in corso di realizzazione il quartiere delle associazioni. Abbiamo l’Accademia della musica grazie alla Fondazione Andrea Bocelli, ma è fondamentale creare nuovi spazi, soprattutto alla luce di due anni di pandemia, per incentivare momenti di socialità e come ritrovo per le associazioni. Riapriremo nuove realtà: l’aula di San Sebastiano ospiterà provvisoriamente la Valentiana, biblioteca per persone di tutte le età".

Con quali armi porta avanti la battaglia a difesa dell’ospedale?

"È l’ospedale dell’intera area montana. Abbiamo espresso in maniera leale e costruttiva tutte le criticità rilevate senza guardare al colore politico. Bisogna preservare i medici rimasti, grandi professionisti che operano con dedizione in condizioni di difficoltà, affinché non vadano via, attraverso politiche di sostegno per l’area montana e terremotata".

Quale futuro per le Sae? E l’ex tribunale?

"Camerino, città universitaria, di cultura, turismo e sostenibilità ambientale, potrà riconvertire le casette in centri di accoglienza, per ospitare chi frequenta corsi di formazione, congressi, meeting, manifestazioni. Il Comune potrebbe anche gestire direttamente queste strutture. Altro utilizzo utile: destinare le Sae a imprenditori e maestranze della ricostruzione post-sisma. L’ex tribunale, in corso di demolizione, lascerà spazio ad una zona di cantiere e sarà delocalizzato altrove. Ragioneremo e condivideremo con la popolazione, il suo futuro".

Perché i cittadini dovrebbero scegliere lei?

"In noi troverebbero sempre una squadra unita, trasparente, leale. Siamo persone serie che puntano al bene della collettività; abbiamo cercato di dimostrarlo non scendendo mai nella sterile polemica. Forse siamo scomodi, basti pensare alle modalità con cui la nostra amministrazione è stata dissolta. Ma abbiamo saputo dire no a richieste relative a interessi personali".