
di Paola Pagnanelli
Cantiere edile e mezzi finiscono sotto sequestro, per l’accusa di aver sfruttato lavoratori in nero. Tre persone sono state denunciate. È successo a Fiuminata. Nei giorni scorsi, i carabinieri della stazione locale e i colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro hanno effettuato un controllo in uno dei numerosi cantieri della ricostruzione aperti nel cratere sismico. Grazie agli accertamenti, è stato trovato un lavoratore senza alcun tipo di formazione e senza alcun contratto. Per giunta, il lavoratore non era a posto neppure con il permesso di soggiorno. L’ispezione dunque si è conclusa con l’apposizione dei sigilli al cantiere e la denuncia del titolare della ditta committente, del responsabile unico della ditta che aveva l’appalto per l’opera, e anche del coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione. Inoltre sono stati messi sotto sequestro un camion e un bobcat dell’impresa edile. I controlli del carabinieri proseguiranno ancora, soprattutto alla luce del fatto che le ispezioni purtroppo si concludono quasi sempre con la scoperta di irregolarità e anomalie, particolarmente preoccupanti in termini di sicurezza delle persone messe a lavorare nei cantieri. La ricostruzione post sisma nell’alto Maceratese richiede un enorme impegno, in termini numerici, di personale addetto all’edilizia: ovunque ci sono lavori in corso, per consentire agli sfollati di rientrare nelle proprie case. Ma la necessità di ricostruire abitazioni e paesi non può superare l’esigenza di garantire che i lavoratori siano impiegati nel rispetto delle norme basilari della sicurezza, e con le garanzie e i diritti riconosciuti a tutti.