Macerata, 17 ottobre 2024 – L'Ast di Macerata ha attivato un "tavolo tecnico"per esaminare il caso del paziente che ha avuto il referto di un esame istologico (peraltro infausto, adenocarcinoma) dopo cinque mesi e mezzo, circostanza che gli ha impedito di cominciare tempestivamente la chemioterapia. L'obiettivo è quello di ricostruire tutto il percorso, dal primo intervento chirurgico del novembre 2022 fino al secondo nell'aprile 2023, per cercare di capire che cosa sia realmente accaduto.
Una situazione, come noto, segnalata da Zelinda Piccioni, del Tribunale dei diritti del malato di Macerata, "per evitare che questo possa accadere di nuovo", e che ha riportato all'attenzione della cronaca le difficoltà con le quali si deve misurare l'Unità operativa di Anatomia patologica di Macerata, certamente non nuove e comuni ad altre realtà regionali (e non solo). Diversi sono i fattori da tenere in considerazione. Il primo è dato dal fatto che quella di Macerata è l'unica Unità operativa di Anatomia patologica in tutta l'Ast. Il secondo è che il volume delle prestazioni da erogare, anche alla luce di protocolli che – giustamente – hanno inteso perfezionare l'attività diagnostica, specie sul fronte oncologico, è notevolmente aumentato negli ultimi anni. Il terzo, strettamente correlato al precedente, è che l'organico non solo è già sottodimensionato di suo (otto medici più tre biologi), insufficiente a far fronte a tutte le richieste, ma è anche "scoperto": al momento mancano all'appello due medici.
La conclusione viene da sé: servono più fondi e bisogna aumentare la disponibilità di personale. Ma trovare un anatomopatologo è sempre più difficile: nel 2023, in Italia, solo in 53 hanno scelto questa specializzazione su 189 posti disponibili, il 72% quelli rimasti vuoti. Siamo in presenza di una situazione complessa che, però, va affrontata. È vero che degli sforzi sono stati fatti, supportando il reparto anche facendo ricorso a società private, ed è anche vero che da qui a una ventina di giorni sarà espletato l'ennesimo concorso per assumere un anatomopatologo (tre i candidati ammessi, due specializzandi e uno specializzando), ma è chiaro che c'è ancora molto da fare. Vale la pena evidenziare, solo per citare quelle più rilevanti, che l'Anatomia patologica esegue attività diagnostica istopatologica, citopatologica, diagnostica intraoperatoria e attività autoptica. Le principali branche sono la patologia mammaria, la dermatopatologia, la ematopatologia, la patologia gastrointestinale e pancreatica, la uropatologia, la patologia pleuropolmonare e la ginecopatologia.
Non solo. È anche parte attiva dei programmi regionali di screening del carcinoma della cervice uterina, del carcinoma del colon-retto e del carcinoma della mammella, e valuta i prelievi citoaspirativi di masse mediastiniche (tecnica videobroncoscopica in collaborazione con la Pneumologia) e di masse endoaddominali (tecnica ecoendoscopica in collaborazione con la Gastroenterologia).