"Le condizioni meteo non favoriscono la dispersione degli inquinanti"

Ranzuglia, responsabile dell’Arpam Macerata: già oggi un primo quadro della situazione, la ricerca di alcune sostanze richiede giorni

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"Siamo intervenuti subito dopo la chiamata arrivata dalla sala operativa dei vigili del fuoco verso le tre del mattino", afferma Paola Ranzuglia, responsabile del servizio territoriale Arpam di Macerata, in relazione all’incendio che si è sviluppato nella Ri.Mel di Pollenza. E’ stato effettuato un sopralluogo e, poi, sono state installate delle postazioni di monitoraggio dislocate nel territorio dei comuni di Pollenza, Urbisaglia, Tolentino e Macerata (Sforzacosta), con l’obiettivo di capire quali siano stati gli effetti del rogo cercando eventuali sostanze inquinanti nell’aria. Come solitamente si procede nel caso di incendi, attraverso le postazioni e i campionamenti si va a rilevare le quantità di diossine e furani, idrocarburi policiclici aromatici, metalli pesanti e Pm10 (polveri sottili). I primi filtri vengono esaminati dopo 24 ore, poi si fa un altro campionamento. Un primo quadro della situazione si potrà avere già oggi, anche se per la ricerca di alcune sostanze le analisi richiedono alcuni giorni. I fattori che incidono sul possibile inquinamento sono diversi, a partire dalla durata dell’incendio, oltre che dei materiali bruciati. C’è, però, una moderata preoccupazione. "Purtroppo le condizioni meteo non favoriscono la dispersione degli inquinanti, poiché la nube ristagna nei bassi strati dell’atmosfera", sottolinea la Ranzuglia. Una situazione diversa, per capirci, rispetto all’incendio che ha interessato il capannone del trattamento biologico meccanico della raccolta indifferenziata dell’impianto di Cosmari lo scorso aprile, quando le fiamme sono state domate e spente nell’arco di un’ora. Anche le condizioni meteo erano buone: così la nube prodotta dall’incendio non si è concentrata, ma si è dispersa verso l’alto.

Franco Veroli