"Le disabilità non siano ostacoli, tutti hanno talenti da valorizzare"

Convegno del Lions Cluana: "Troppo spesso, specie a scuola, c’è una carenza comunicativa"

"Le disabilità non siano  ostacoli,  tutti hanno talenti da valorizzare"

"Le disabilità non siano ostacoli, tutti hanno talenti da valorizzare"

di Francesco Rossetti

"Ognuno di noi ha un talento, ma per individuarlo é necessaria la comunicazione". Un concetto espresso da Nicoletta Marconi della Lega del filo d’oro, ma condiviso anche dagli altri presenti al convegno ‘Comunicare oltre le disabilità sensoriali’, organizzato dal Lions club Cluana nella sala conferenze della biblioteca comunale. Tra le altre, la mattinata di ieri ha visto alternarsi le testimonianze dell’assessore ai Servizi sociali Barbara Capponi, della presidente della sezione Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti) di Macerata, Bruna Giampieri, e di Maria Evangelista, dell’Ens (Ente nazionale sordi) provinciale. "Ho lavorato alle diagnosi per molti anni e vi dico che non esiste un bambino sordocieco che non possa imparare nulla – ha aggiunto Marconi -. Ognuno di noi ha invece un talento e compito dell’educatore é scovarlo. Se a scuola vi dicono che il bambino non potrà mai imparare, voi ribellatevi, perché non é vero. A loro va insegnata la comunicazione e troppo spesso c’é carenza comunicativa. Se non é possibile con la lingua dei segni, si possono utilizzare altri metodi come quello oggettuale o grafico". Introdotta da Anna Maria Vecchiarelli e Giulietta Bascioni del Lions, era stata l’assessore Capponi ad aprire gli interventi: "Istituzioni, privati, enti del terzo settore e cittadini: siamo qui per parlare di barriere e di come aggirarle. Troppo spesso nella società si pensa che se una persona fa fatica a comunicare, allora significa che non comunica. Questo é un grave errore". Poi, la parola é passata alle due associazioni coinvolte: "La nostra sezione – ha dichiarato Giampieri (Uici) - segue quasi trecento soci, dai bambini di cinque anni fino ad un anziano di 104. L’80% di quelli che vengono da noi perde la vista da adulti. E molti sono disperati, perché non hanno più il lavoro. La soddisfazione é vedere una persona uscire dalla nostra sede rincuorata ed incoraggiata". Nelle parole di Evangelista (Ens), tutto il grido di dolore dei sordi, dimenticati nel periodo della pandemia. "Manca comunicazione, a tutti i livelli. Il Covid19, per via delle mascherine, ci ha escluso dalla vita sociale. Una volta entrai all’ufficio postale: la funzionaria, che stava dietro ad un vetro, continuava a parlare con il dispositivo alla bocca e mi era impossibile capire ciò che diceva. Ho dovuto chiamare mia figlia per farmi aiutare. Ma allora che facciamo: ogni volta chiamiamo qualcuno?".