"Le ditte dell’entroterra resistono, manteniamo viva la scintilla"

Manifatturiero e costruzioni registrano un’impennata "Ricostruzione lontana, ma vediamo un recupero"

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"Proviamo a vedere il bicchiere mezzo pieno. La ripresa decisa del manifatturiero e delle costruzioni nel volume di affari (non nel numero di ditte, che è in calo) attesta un recupero del cratere. Questo incremento, anzi, un’impennata, direi, del 2021 per quanto riguarda il volume di affari in questi due settori, dimostra che il tessuto c’è e resiste, anche considerando che parliamo di un’area che ha sofferto molto. Dimostra che le imprese si sono riorganizzate, e strutturandosi di più rispetto al passato hanno mostrato reattività. Ora, dobbiamo evitare che si spenga questa scintilla". Massimiliano Moriconi (nella foto), direttore della Cna di Macerata, fa il punto sulla situazione del cratere. Come fare per mantenere viva la spinta di alcune imprese che hanno saputo reagire? "Vanno bene i contributi Pnrr – sottolinea Moriconi –, ma solo per paesi che sono stati danneggiati meno dal sisma, come Tolentino e Treia. Ma gli altri, con i centri storici distrutti, come Visso, Castelsantangelo, Ussita e tutto il territorio fino a Camerino, non potranno usare fondi che vanno impiegati a breve. Questi luoghi devono puntare tutto sulla programmazione europea 2023-2029, così si potranno far ripartire le attività. Da quelle parti è tutto fermo, ma si comincia a muovere qualcosa".

Fondamentali anche gli investimenti, e penso alla banda larga 5G, ma anche sul fronte infrastrutture. Basta pensare in quanti hanno beneficiato della costruzione della superstrada. Per quanto riguarda le attività commerciali, il processo di crisi in quelle zone era iniziato ben prima del sisma del 2016, all’incirca nel 2000. C’è da dare una mano dunque a quelli che resistono, potenziando il turismo ad esempio. Si può puntare, tra le altre cose, sul ciclo-turismo, sul turismo lento, sui pellegrinaggi e i cammini, per dare una mano al piccolo commercio".

c. g.