"Le mense non sono perfette Disavanzo di oltre un milione per il costo del personale"

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"Le nostre mense non sono così perfette come si tende a definirle, e se il servizio fosse stato di qualità, sicuramente non ci saremmo mossi". A spiegare le motivazioni che stanno portando l’amministrazione comunale a valutare un cambiamento nella gestione delle mense scolastiche è l’assessore Katuscia Cassetta che, numeri alla mano, cerca di tranquillizzare anche i genitori sul fatto che la qualità sarà migliorata, ma non sulla pelle dei bambini, come qualcuno sosteneva invece durante la manifestazione in piazza dell’altro giorno. "Oltre a non essere dotate tutte della stessa strumentazione e non tutte organizzate con personale adeguatamente formato e aggiornato – spiega l’assessore alla scuola –, le mense creano un disavanzo annuo di 1.254.351 euro, che purtroppo pesa nel bilancio comunale, benché ricevano un rimborso dal ministero di circa 200mila l’anno per il progetto "MenseVerdiBio". Il disavanzo, sostiene la Cassetta, è "dovuto al costo del personale, che pesa sul servizio offerto in modo pesante, con dei costi per oltre un milione di euro a fronte di spese per il cibo di circa la metà". "La sperimentazione che stiamo valutando, inoltre – aggiunge –, permetterebbe un accantonamento di circa 60mila euro, non prevede nessun licenziamento e nessun taglio al personale". Dopo avere ribadito che "nessuna decisione è stata presa, perché si tratta di ipotesi al vaglio", l’assessore precisa che "non si tratta di un processo di esternalizzazione, non sarà eliminato il biologico e non ci sarà nessun catering, dal momento che il processo di preparazione dei pasti resta in gestione diretta". "Nessuno ha intenzione di mettere a rischio la sicurezza alimentare dei nostri alunni – conclude l’assessore –, nessuno ha intenzione di licenziare il personale, nessuno ha intenzione di smantellare tredici mense per il cui allestimento e funzionamento sono stati spesi soldi pubblici, ma crediamo sia un dovere e diritto poter analizzare le varie questioni che sono state poste da una parte della popolazione senza pregiudizi o pressioni, ascoltando tutti". Posizione sostenuta anche dalla consigliera di maggioranza Romina Leombruni (lista Sandro Parcaroli sindaco), che ricorda come un servizio simile sia già attivo nella scuola Padre Matteo Ricci. "Ora si vorrebbe attuare il servizio anche in altre mense, dove il primo piatto sarà preparato in loco, mentre il condimento e il secondo dalla mensa servente. Sono già stati studiati i tempi di percorrenza, che al massimo sono di 15 minuti, e il pasto sarà trasportato in contenitori che mantengono la temperatura, senza pertanto fare perdere le proprietà organolettiche – spiega la Leombruni –. La riorganizzazione permetterà di ridurre le ore lavorative, senza licenziare nessuno, e questo avverrà non sostituendo i pensionamenti e riducendo le ore di scodellamento. È stato valutato il costo del nuovo trasporto e al netto della riduzione delle ore lavorative, ci sarà un risparmio di 60mila euro; questo permetterà di dotare le cucine di attrezzature più avanzate, di formare i cuochi".

Chiara Sentimenti