
Una scena dello spettacolo I Promessi Sposi portato in scena dagli studenti con il progetto di teatro
Noi della 3ªD, guidati dalle professoresse Monia Palombo e Michela Barone, abbiamo avuto la possibilità di frequentare, durante il triennio della secondaria, il corso di teatro a scuola. Abbiamo avuto la fortuna di seguire le lezioni del regista e attore Francesco Facciolli. È stata un’esperienza formidabile. Il teatro a scuola è molto più di una semplice attività didattica: rappresenta un potente strumento capace di arricchire l’esperienza di noi studenti sotto molteplici punti di vista. La recitazione, infatti, ci ha aiutato a migliorare la capacità di espressione. Abbiamo imparato a parlare in pubblico, a modulare la voce, a utilizzare il linguaggio del corpo. Ad esempio, abbiamo imparato che sul palcoscenico, ma anche in tutte le altre situazioni della vita, non dobbiamo coprire la voce di un compagno, ma si parla uno alla volta. Inoltre, abbiamo fatto esercizi di dizione, cioè la buona pronuncia delle parole: noi marchigiani, a volte, tendiamo a modificare il suono della lettera "G". Abbiamo capito il concetto di lavoro di squadra perché lavorare insieme su una scena richiede capacità di adattarsi alle esigenze degli altri compagni del gruppo, favorendo così aiuto reciproco, unione e la solidarietà. Questo insegnamento deve essere valido sempre, non solo quando si recita. Il teatro, inoltre, offre uno spazio dove la fantasia può prendere forma. Durante le lezioni abbiamo inventato storie, interpretato personaggi e trovato soluzioni creative a problemi scenici. Tutto ciò ha stimolato la nostra immaginazione e ci ha incoraggiato a pensare fuori dagli schemi. Francesco Facciolli ci ha guidato in tutto questo con grande capacità e pazienza. È bravissimo. Ogni anno alla fine del corso ci siamo esibiti nel nostro bellissimo Teatro Vaccaj. In prima e in seconda media abbiamo messo in scena due spettacoli che parlavano di cyberbullismo: "Pierino e i lupi della rete" e "Occhio Pino". Quest’anno, invece, abbiamo interpretato "I Promessi sposi" di Alessandro Manzoni. Il momento dello spettacolo finale è davvero speciale. Salire su un palco e recitare davanti al pubblico rappresenta un intreccio di tante emozioni che non dimenticheremo mai. In quei momenti l’adrenalina sale alle stelle, si ha la paura di non ricordare la parte, si vive la gioia di lavorare in squadra (perché è in quegli istanti che si capisce davvero che solo insieme è possibile raggiungere il successo) e poi, quando arriva la valanga di applausi e di complimenti, si accendono le luci sugli spettatori e si vedono i numerosi volti dei familiari e degli amici che ci sorridono, si prova tanta soddisfazione per il lavoro svolto.
Matteo Pasetti, Dylan Mercuri, Samin Pal e Valton Emini 3ªD