"Le pedane dei locali ci rubano posti preziosi"

Dehors per i distanziamenti anti Covid, ora i residenti alzano la voce: "Il Comune deve riservare un tot di parcheggi a chi abita in zona"

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di Lorena Cellini

Spuntano pedane ovunque in città e fioccano pure le proteste. La necessità, imposta dalla normative anti Covid, di distanziamento tra i clienti e di sistemare quindi i tavoli all’aperto, ha costretto i titolari dei locali pubblici ad allargarsi all’esterno per poter lavorare. Non c’è strada della zona della movida che non sia interessata da installazioni di dehors. Per i residenti significa meno spazio per parcheggiare e questo è un aspetto che sul lungomare nord, d’estate, acutizza un problema che già esiste senza che ci si mettano anche tavoli e sedie davanti ai locali a rosicchiare metri preziosi. "Capiamo le esigenze di tutti e tra noi c’è chi non ha mai protestato, nemmeno quando queste attività sono fonte di chiasso, soprattutto la notte. Ma, con queste pedane, non sappiamo più dove parcheggiare e vorremmo che il Comune tenesse conto anche delle nostre esigenze, per esempio immaginando di poter prevedere una quota di parcheggi riservati ai residenti". Questa la lamentela di chi vive in quella zona e che si fa portavoce anche del malumore dei commercianti, pure loro costretti a subire l’invasione dei gazebo autorizzati dal Comune sul lungomare di Fontespina. In questi giorni i titolari dei pub e ristoranti che si affacciano nel tratto tra via Pergolesi e largo Verdi sono impegnati a piazzare le pedane per ospitare i clienti all’aperto e che sottraggono diversi stalli alla sosta sul lato ovest del litorale. Ma, questa è la zona della città in cui, con l’inizio della stagione estiva, comincia per i residenti l’odissea del parcheggio. Gli spazi della sosta sono territorio di caccia dalle prime ore del mattino e fino a notte fonda; intanto per chi lavora negli chalet, poi per i bagnanti diretti in spiaggia, per i clienti dei locali e ovviamente per chi abita sul lungomare, in via Regina Margherita, via Regina Elena e lungo le traverse, che è costretto anche a fare una decina di giri del rione per trovare un buco e il più delle volte non è fortunato e deve lasciare la macchina oltre la statale adriatica, a centinaia di metri di distanza da casa. Il prezzo estivo da pagare per chi vive davanti alla spiaggia, ma quando hanno visto il ‘treno’ di pedane davanti alle abitazioni si sono decisi a far sentire la loro voce. All’amministrazione comunale chiedono di valutare la possibilità di attutire il problema lasciando un tot numero di parcheggi riservati ai residenti.