Braccio di ferro tra il Comune di Macerata e quello di Pollenza per le scuole di Sforzacosta. Se, infatti, il Consiglio comunale guidato dal sindaco Mauro Romoli ha detto no al trasferimento delle competenze della scuola primaria "Natali" e dell’infanzia "Liviabella" dal comprensivo "Monti" di Pollenza alla "Mestica" di Macerata, il contrario ha deliberato ieri il Consiglio del capoluogo. Il testo presentato dell’assessore Katiuscia Cassetta, infatti, è stato approvato con 17 voti favorevoli, 6 astenuti e 2 contrari. Il Consiglio, quindi, con questo atto che passerà ora al vaglio della Provincia e poi della Regione, chiederà che le scuole di Sforzacosta tornino sotto la competenza di Macerata dopo 22 anni. "Ci sembra opportuno visti i cambiamenti avvenuti, le nuove necessità delle famiglie e gli investimenti fatti e che saranno effettuati. Le scuole di Sforzacosta – ha spiegato l’assessore (nella foto con il sindaco Parcaroli) - sono state oggetto di un accorpamento disposto dal Provveditorato in esecuzione del piano di ridimensionamento scolastico nel 2000". Quella scelta "provvisoria" come ha sottolineato l’assessore, deve essere rivista perché riportare i due plessi sotto Macerata "andrebbe a migliorare la qualità, in riferimento al servizio mensa, al trasporto pubblico urbano e ai servizi di continuità organizzativa e didattica verso la scuola secondaria". Sul merito, l’opposizione tramite la consigliera Ninfa Contigiani (Pd) aveva chiesto una sospensiva, che non è stata accolta, perché nella delibera manca il parere da parte dell’istituto Monti relativamente alla scuola Liviabella. "In questo modo ci esponiamo a un ricorso" ha precisato la consigliera. Ma è stato il segretario Francesco Massi a spiegare che nonostante i tempi tardivi con cui si è discussa la delibera e la mancanza del parere, ci sarebbe poco spazio per un ricorso perché "quello del Comune è solo il primo passaggio, dato che poi ci devono essere quello della Provincia e della Regione". Una spiegazione che non ha convinto il consigliere Narciso Ricotta (Pd) che non ha partecipato alla votazione. "Se è vero che ci sono due vizi di procedimento - ha replicato al segretario – dovrebbe togliere il parere di conformità. Stiamo facendo carta straccia delle regole e abbandono l’aula perché non mi piego a questa logica".
Cronaca"Le scuole di Sforzacosta tornino con il capoluogo"